Il diplomatico ha citato l'esempio della "riabilitazione folle" dell'UPA, l'utilizzo di "formulazioni sovietiche" contro l'occupazione della Polonia in Ucraina occidentale e la "decisione scioccante" di Kiev di proibire le ricerche e l'esumazione dei resti delle vittime polacche durante i rastrellamenti avvenuti nella Seconda Guerra Mondiale.
Inoltre l'Ucraina "non ha ancora pagato per il crimine di Katyn", ha aggiunto il vice ministro degli Esteri, riferendosi probabilmente al massacro della Volinia.
Cichocki ha invitato il proprio governo a reagire a questa situazione, in cui la Polonia continua a relazionarsi con l'Ucraina come alleato, mentre da parte sua Kiev mostra un atteggiamento irriverente.
L'eccidio di Katyn si riferisce al massacro di cittadini polacchi nel territorio dell'URSS durante la Seconda Guerra Mondiale. Le fucilazioni sono state eseguite su decreto del Politburo del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica del 5 marzo 1940. Più di 25mila ufficiali polacchi, funzionari, proprietari terrieri ed altri "elementi controrivoluzionari" vennero trucidati.
Il massacro della Volinia riguarda gli eccidi dell'Esercito insurrezionale ucraino (UPA) contro la popolazione polacca di questa regione nel 1943. Gli storici polacchi considerano il massacro della Volinia come genocidio e pulizia etnica, sostenendo che le forze ucraine alleate della Germania nazista abbiano ucciso 100-130mila persone.
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