Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha dichiarato in un'intervista alla stampa tedesca che sarebbe sbagliato imporre sanzioni contro la Polonia e l'Ungheria sulle loro politiche giudiziarie e legate ai rifugiati.
"Per me è una questione personale non ampliare il divario tra l'Europa orientale, occidentale e centrale", ha detto aggiungendo che sarebbe sbagliato imporre sanzioni finanziarie nei confronti dei due Stati membri dell'UE "mentre il dialogo è ancora in corso".
Nel settembre del 2015 i capi dei ministri dell'interno dell'Unione Europea hanno adottato la proposta della Commissione sulla distribuzione di 160.000 migranti privi di documenti, che si trovano sul territorio italiano e greco, tra i paesi dell'Unione europea nel quadro del piano delle quote. La Repubblica Ceca, l'Ungheria e la Polonia si sono opposti alla proposta. Il 14 giugno la Commissione UE ha avviato procedure di infrazione per il rifiuto dei tre governi di rispettare i loro obblighi previsti dall'accordo 2015.Un'altra questione, riguardante Bruxelles, è la riforma della magistratura in Polonia che si ritiene possa minacciare lo Stato di diritto nel Paese. La Commissione europea ha anche espresso la sua disponibilità a revocare l'articolo 7 del Trattato di Lisbona, che potrebbe sospendere i diritti di adesione della Polonia, come la votazione nel Consiglio europeo.
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