"Oggi la situazione nella penisola coreana è più vicina all'orlo della guerra per il clamore isterico degli Stati Uniti, orientato ad indebolire la Corea del Nord. Il fatto che gli Stati Uniti si concentrano sui nostri sforzi per rafforzare il deterrente nucleare e continuano a fabbricare risoluzioni illegittime con sanzioni una dietro l'altra, dimostra che si tratta di vani tentativi per gettare fango sul nostro Paese dinnanzi la comunità internazionale e assolversi dalle responsabilità per essere il colpevole delle tensioni nella penisola coreana e la fonte della minaccia nucleare", — ha dichiarato il diplomatico in un ricevimento per celebrare il 69° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Democratica di Corea.
Secondo l'ambasciatore, il test della bomba all'idrogeno è un "processo normale" attraverso cui passa la Corea del Nord per implementare il corso scelto sulla costruzione parallela dell'economia e delle forze nucleari.
Alla luce di questo, ha sottolineato il diplomatico, Pyongyang risponderà alle sanzioni degli Stati Uniti, "con contromisure sul modello nordcoreano sulla pressione delle sanzioni contro la Corea del Nord."
"Sugli Stati Uniti graverà tutta la responsabilità di queste conseguenze mortali", ha constatato l'ambasciatore.
Ieri il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all'unanimità la risoluzione con nuove sanzioni contro la Corea del Nord. Anche se nel testo sono state eliminate le misure più dure proposte da Washington, le sanzioni limiteranno significativamente le capacità di esportazione e di importazione di Pyongyang. La risoluzione №2375 ha introdotto le sanzioni più pesanti delle Nazioni Unite nel XXI secolo.
In precedenza le autorità nordcoreane avevano annunciato di aver testato con successo la bomba all'idrogeno, destinata ad equipaggiare missili balistici intercontinentali. E' stato il 6° test nucleare della Corea del Nord. Poco prima Pyongyang aveva testato un missile balistico che aveva attraversato il territorio giapponese.
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