In un incontro con i giornalisti durante la visita a Parigi, per la prima volta il primo ministro israeliano ha espresso pubblicamente le sue opinioni in merito all'accordo raggiunto entrato in vigore una settimana fa, che ha fermato i combattimenti nelle province siriane confinanti con lo Stato ebraico e la Giordania.
"Netanyahu ha detto ai giornalisti, dopo l'incontro odierno con il presidente francese Emmanuel Macron, che Israele si oppone al cessate il fuoco nel sud della Siria concordato da Stati Uniti e Russia, in quanto fissa la presenza iraniana nel Paese", — si legge nell'articolo.
Il secondo canale israeliano ha citato un alto funzionario anonimo israeliano, che ha accusato l'Iran di voler creare basi aeree e navali permanenti in Siria.
Secondo i media, alle autorità israeliane non piace il fatto che nell'accordo di armistizio gli autori hanno chiuso ai militari iraniani una zona estesa solo 20 chilometri dal confine con lo Stato ebraico.
Il governo israeliano vede l'Iran come "la minaccia numero uno." Tel Aviv è preoccupata dal progetto ridimensionato ma ancora attivo del nucleare iraniano, dal programma missilistico, dalla retorica ostile e dal supporto delle forze anti-israeliane in tutto il Medio Oriente.
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