Secondo l'analista, Washington ha creato "un terribile precedente" che ha portato alla secessione dell'Ossezia del Sud dalla Georgia e "all'annessione russa" della Crimea.
Alla fine degli anni '90 poco dopo l'intervento nel conflitto bosniaco, Washington ha "consolidato e aggravato il suo errore di calcolo" nei Balcani lasciandosi coinvolgere nel conflitto del Kosovo, scrive l'editorialista di The National Interest Ted Galen Carpenter.
Secondo l'analista, in quell'occasione gli Stati Uniti non hanno nemmeno cercato l'approvazione simbolica dei Paesi europei e sin dall'inizio hanno dettato i tempi.
Dpo i bombardamenti americani della Serbia durati 78 giorni, Belgrado è stata costretta a cedere il controllo del Kosovo alle truppe di occupazione della NATO. Questa azione è stata coperta dalla "foglia di fico" di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Nonostante gli stretti legami con Belgrado e gli interessi di lunga data nella regione, Mosca ha accettato con riluttanza la proposta.
"Questo passo ha dimostrato la debolezza militare, economica e diplomatica della Russia dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Anche se le autorità russe erano arrabbiate per la politica della NATO, si sentivano impotenti nel contrastare l'intervento occidentale nelle zone tradizionalmente di influenza russa," — si afferma nell'articolo.
Questo intervento nel conflitto del Kosovo ha creato "un terribile precedente". Anche se la NATO si considera un'alleanza difensiva, gli Stati Uniti hanno attaccato un Paese che non ha attaccato nessuno dei membri dell'alleanza ed hanno ignorato le proteste di Mosca favorendo la secessione di una regione dal governo centrale.
Il precedente del Kosovo si è rivolto contro gli Stati Uniti nel 2014, quando il Cremlino ha aumentato la sua presenza militare in Crimea nel referendum sulla secessione dall'Ucraina. La mossa è stata il preludio alla "annessione russa" della penisola ed ha irritato Washington molto più che "l'invasione" di Mosca in Georgia.
In una conferenza stampa Barack Obama ha dichiarato con rabbia che alla Russia non dovrebbe essere permesso di "ridisegnare i confini dell'Europa con le armi." Tuttavia, nessuno dei giornalisti presenti ha chiesto all'ex presidente cosa abbia pensato delle azioni della NATO in Kosovo, sottolinea Carpenter.
"E' l'ultima azione, ma certamente non meno importante: le mosse degli Stati Uniti e della NATO in Kosovo hanno avvelenato ancora di più le relazioni con la Russia. Sotto ogni punto di vista la missione americana in Kosovo è stata miope e controproducente", — conclude Ted Galen Carpenter.
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