A suo parere Vladimir Putin continuerà con successo a "seminare discordia ovunque possibile" fino a quando l'Europa e gli Stati Uniti gli concederanno questa opportunità.
Dopo le elezioni presidenziali in Francia, nelle capitali occidentali si è tirato un sospiro di sollievo. Gli osservatori hanno interpretato la vittoria di Emmanuel Macron contro la candidata del Fronte Nazionale Marine Le Pen come un trionfo necessario del buon senso contro la "la paura e l'odio della destra radicale", scrive nel suo articolo l'editorialista del Washington Post Christian Caryl.
L'autore ritiene che Putin, naturalmente, sarebbe stato felice se all'Eliseo ci fosse stata Marine Le Pen, perché "è estremamente interessato a chiunque lo aiuti a realizzare il suo sogno di distruggere l'Unione Europea, la NATO e le strutture democratiche occidentali". La vittoria di Macron, salutata con favore dal mondo liberale, non cambia il fatto che i populisti e i partiti filorussi sono ancora i più popolari in Francia. Nel primo turno il 60% degli elettori francesi ha votato per "candidati sostenitori del Cremlino." In ogni caso Putin resta un "grande forza" nel panorama politico francese.
Per quanto riguarda il resto del mondo: la Brexit è "un durissimo colpo per la UE e probabilmente alla sopravvivenza stessa del Regno Unito" In Europa i partiti populisti stanno crescendo, "in parte grazie alla propaganda anti-migranti di Mosca."
Non tutto è così "roseo" per il presidente russo, continua Caryl. Il suo Paese continua a "subire" l'effetto delle sanzioni occidentali. Tuttavia ci sono segnali per cui gli europei potrebbero rinunciare a queste misure, permettendo così "all'aggressione di Putin di proseguire." Questa iniziativa europea potrebbe essere appoggiata da Trump, nonostante le proteste dei suoi consiglieri per la sicurezza.
"L'indecisione americana insieme con l'inerzia europea dà a Putin abbastanza spazio per esplorare nuove opportunità di azione," — ritiene il giornalista.
Pertanto la Russia "crea tensioni" nei Balcani, "flirta" con un signore della guerra libica e vende le armi "in numero senza precedenti" all'Egitto, il cui presidente Abdel Fattah al-Sisi è una delle new-entry "del fan club in crescita di Putin."
"Sì, Putin ha recentemente subito una serie di battute d'arresto. Ma non è un motivo per arrendersi. Alla fine che cosa lo ferma?"- conclude Christian Caryl.
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