Secondo i dati del VTsIOM, tre quarti dei cittadini (76%) sostengono l'idea che "la Russia non dovrebbe lottare per l'annullamento delle sanzioni perché esse, a loro volta, danneggiano i governi che le hanno imposte, e di conseguenza sarebbe meglio aspettare che siano essi stessi ad annullarle". Nel 2015 questo punto di vista era condiviso dal 57% degli intervistati.
Oggi, secondo i sociologi, solo il 18% degli intervistati (contro il 33% due anni fa) dicono che è necessario adottare misure per annullare limitazioni imposte dall'Occidente, perché ritengono che le loro conseguenze economiche per la Russia siano troppo pesanti.
"Più della metà dei cittadini (il 59%, il massimo mai registrato) sostengono che valga la pena attendere e sopportare le attuali difficoltà economiche continuando a mantenere l'attuale corso di politica estera russo in relazione all'Ucraina. Della posizione opposta invece sono il 34% degli intervistati". Il direttore del progetto VTsIOM, Michail Mamonov ha osservato che il tema delle sanzioni occidentali è diventato abitudinario e di conseguenza la gente ci si è abituata.
"La gente si è abituata alle sanzioni e alle loro conseguenze negative. Inoltre per la prima volta ha iniziato a prevalere tra gli intervistati l'opinione che le sanzioni abbiano anche un effetto benefico. È evidente che le sanzioni hanno portato ad un vasto programma di sostituzione delle importazioni. Di conseguenza, la maggior parte delle persone suggeriscono di non dare troppo peso agli effetti delle sanzioni e che sono disposti a sopportare alcune delle conseguenze negative per se stessi," ha detto l'esperto, commentando i risultati dello studio.
Il sondaggio russo "VCIOM-Sputnik" è stato condotto il 2 e il 3 marzo su 1200 intervistati telefonicamente. L'errore statistico non supera il 3,5%.
Le relazioni tra Russia e Occidente si sono deteriorate a causa della situazione in Crimea e Ucraina. Nel luglio 2014 l'Unione europea e gli Stati Uniti hanno imposto delle sanzioni contro persone e aziende russe passando successivamente a misure contro interi settori dell'economia russa. In risposta, Mosca ha limitato le importazioni alimentari provenienti da paesi che hanno imposto restrizioni. La Russia ha ripetutamente affermato di considerare assurdo il legame tra le sanzioni dell'Occidente con l'attuazione degli accordi di Minsk, dal momento che la Russia non è parte del conflitto e non è soggetta agli accordi sulla risoluzione della crisi Ucraina.
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