Le sanzioni non hanno indebolito la posizione di Putin sia all'interno del Paese che sulla scena internazionale, ma hanno generato l'effetto contrario. Pertanto l'Europa ha bisogno di annullare le misure afflittive contro la Russia il più presto possibile, tuttavia solo a condizione di concessioni reali da parte di Mosca, anche se è difficile che il Cremlino prenda questa strada. Allo stesso modo appesantire le sanzioni è impossibile.
Nella storia questo tipo di misure non solo sono state inefficaci, ma anche controproducenti.
"Allora perché ancor oggi gli Stati utilizzano questo strumento?" — si chiede l'autore dell'articolo Eric Frey. Perché non vogliono guardare passivamente la violazione dei diritti umani e del diritto internazionale, ma allo stesso tempo hanno paura di adottare misure più severe, spiega Frey:
"le sanzioni sono sempre state una sorta di placebo per i valori di politica estera".
Se non provocano gli effetti desiderati, semplicemente vengono estese, ma più a lungo vengono perseguite più forte emergono le differenze tra i vari Paesi.
"In un primo momento possono sembrare un simbolo di solidarietà internazionale, ma poi diventano motivo di scontro e di conflitti aperti", — ritiene l'autore.
"L'UE è bloccata nella trappola delle sanzioni, che lei stessa ha messo," — conclude Eric Frey.
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