Il presidente ucraino è partito alla volta di Berlino "con chiare direttive" per non impegnarsi in alcuna iniziativa politica finchè non verranno soddisfatte le richieste di Kiev (ripresa del controllo del confine con la Russia, ndr). Allo stesso tempo Mosca pretende il rispetto rigoroso delle condizioni degli accordi di Minsk: "l'amnistia e le elezioni". Pertanto la situazione è in un vicolo cieco, ha scritto Popov.
"I colloqui di Berlino non termineranno con una dichiarazione congiunta o con nuovi accordi. Pertanto sanciranno la fine degli accordi di Minsk e del formato della Normandia," — ha scritto il politico ucraino.
Anche al Cremlino si dubita dell'esito positivo dei negoziati.
Il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov ha detto che "nessuno rinuncerà al processo, nessuno abbandonerà gli accordi Minsk", ma dopo l'incontro a Parigi è passato 1 anno e le parti dovrebbero prendere atto e discutere il contesto attuale.
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