"Ci stiamo avvicinando verso il confronto nucleare con la Russia come durante la crisi dei missili di Cuba, sia a ridosso dei confini russi sia probabilmente in Siria. Nei media americani non ci sono discussioni e la questione non viene dibattuta. Improvvisamente appare Donald Trump che si esprime in merito e dichiara di voler piantare questa nuova guerra fredda e cooperare con la Russia in vari campi.
Prima la chiamavamo distensione, ma ora, con mia grande sorpresa, i media sono pieni di accuse nello spirito di un nuovo maccartismo, che dipingono Trump come un agente russo o il candidato fantoccio di Putin," — ha rilevato Cohen questo fine settimana sulla CNN.
"Sembra che voglia una nuova politica americana nei confronti della Russia. Dato il possibile pericolo, penso che i cittadini americani meritino un dibattito su questo tema e non quello che passa ora sui media", — ritiene Cohen.
"Definire Trump "un agente russo" è fuori luogo, queste accuse arrivano dallo staff di Hillary Clinton. E' il momento di smetterla," — ha concluso Cohen.
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