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Nel luglio di quest'anno ricorre l'80° anniversario dell'adozione della Convenzione di Montreux. Il documento stabilisce la sovranità della Turchia sul Bosforo e sullo Stretto dei Dardanelli e allo stesso tempo definisce le condizioni dell'utilizzo comune della regione del Mar Nero.
Di fatto negli ultimi 8 decenni l'intera regione vive con le regole determinate nel passato, con la ratio di evitare la monopolizzazione del potere di un Paese per la sua posizione geografica. Tuttavia gli stretti sono una questione di contrattazione politica e il Bosforo e Dardanelli diventano regolarmente una zona di screzi tra i vari Paesi.
La convenzione difende il diritto delle navi mercantili di tutti i Paesi di muoversi liberamente attraverso gli stretti sia in tempo di pace che in tempo di guerra.
Tuttavia il passaggio delle navi militari si differenzia tra i Paesi che si affacciano e non si affacciano sul Mar Nero. In particolare le potenze del Mar Nero, previa notifica alle autorità turche, possono far passare attraverso il Bosforo le proprie navi militari di qualsiasi classe in tempo di pace. Per le navi dei Paesi extraregionali esistono restrizioni a seconda della classe e della dimensione delle navi. La massa complessiva di una nave militare di un Paese extraregionale non deve superare le 30mila tonnellate, con un aumento massimo tollerato di 45mila. Sono fissati i tempi per la permanenza: non più di 21 giorni.
Dalla convenzione sono stati chiaramente definite le regole di condotta della Turchia in tempo di guerra. Così, nel caso sia coinvolta nel conflitto e ritiene di essere minacciata dalla guerra, la Turchia ha il diritto di autorizzare (o vietare) il passaggio di navi militari di qualsiasi Paese attraverso il Bosforo. Durante una guerra, in cui la Turchia non è coinvolta, lo stretto viene chiuso alle navi militari di ogni Stato belligerante.
Queste disposizioni sono state violate più di 1 volta. Durante la Seconda Guerra Mondiale attraverso il Bosforo e Dardanelli passavano le navi e i sottomarini nazisti. Un paio di anni fa la fregata americana Taylor è rimasta nel Mar Nero per 33 giorni al posto dei 21 previsti dalla convenzione. La parte statunitense ha spiegato il ritardo con la necessità di riparazioni di emergenza. Secondo alcuni dati, la NATO, compresa la Turchia, tra il 1960 e il 1980 ha violato le disposizioni di Montreaux non meno di 30 volte. Si trattava di violazioni relative alla permanenza di navi militari di Paesi extraregionali, così come alla stazza delle imbarcazioni che notevolmente superavano i parametri definiti. Alcune violazioni erano legate all'ingresso nel Mar Nero di incrociatori e cacciatorpedinieri USA con missili a bordo, anche con testate nucleari. Secondo la prassi ormai accettata dalla Marina degli Stati Uniti, quando le navi entrano nei porti di altri Paesi non vengono fornite informazioni sulla presenza o assenza di armi nucleari a bordo.
Come affermato di recente dal politologo turco Fatih Er, le visite della NATO sono esplicitamente dirette contro la Russia. Gli analisti ritengono che la Convenzione di Montreux mantenga intatta la possibilità di provocazioni militari e politiche dirette o indirette contro la Russia. Non è un caso, ritiene il giornalista Alex Baliev, che la Turchia e i Paesi occidentali non abbiano mai risposto alla proposta dell'Unione Sovietica del 1940 di istituire una commissione per verificare il rispetto delle norme della Convenzione e per una sua revisione più efficace. Nel corso degli anni questa iniziativa dell'URSS è stata sostenuta da Bulgaria, Jugoslavia, Romania e Grecia. Ma ora i partner occidentali di Montreux restano in silenzio.
Allo stesso tempo la Turchia ha più volte regolato unilateralmente le norme di navigazione nella zona. Ad esempio nel 1994 Ankara si è arrecata il diritto di sospendere il movimento delle navi durante i lavori di costruzione (comprese perforazioni subacquee), lo spegnimento di incendi, attività di ricerca o eventi sportivi, operazioni di salvataggio e di soccorso, o bonifica del territorio in caso di disastro ambientale. Inoltre Ankara ha introdotto la regola per cui le navi lunghe più di 200 metri hanno l'obbligo di passare lo stretto solo di giorno e con a bordo un pilota turco. Le autorità turche si sono inoltre arrecate il diritto di condurre ispezioni sulle navi mercantili per accertare la conformità rispetto agli standard ambientali e operativi nazionali e internazionali.
In questi casi rientra il tentativo delle navi di pattugliamento turche per impedire il passaggio della grande nave da sbarco della Flotta del Mar Nero "Caesar Kunikov" nel 2003. "Caesar Kunikov" si è ritrovata al centro dell'attenzione di recente: dopo essere entrata nel Mar Mediterraneo è stata improvvisamente "scortata" da un sottomarino della Marina turca. Ankara ha minacciato la Russia di chiudere il Bosforo e lo Stretto dei Dardanelli durante la crisi politica tra i 2 Paesi a seguito dell'abbattimento del bombardiere russo Su-24 in Siria.
Durante il colpo di stato militare, la parte turca ha chiuso il Bosforo alle petroliere russe e alle navi cargo con a bordo il grano. Il ministro dell'Energia russo Alexander Novak ha confermato che la Russia continuerà a implementare le consegne di petrolio attraverso il Bosforo e i Dardanelli.
Tuttavia in futuro vi è la possibilità che la Russia possa quasi completamente sbarazzarsi dalla dipendenza dagli stretti. E' ripreso il discorso per la costruzione di un canale attraverso l'Iran con un percorso di 700 chilometri dal Mar Caspio al Golfo Persico, che potrebbe essere realizzato dai Paesi del Mar Caspio. Si stima che il progetto costerà tra i 10 e i 30 miliardi di dollari. Il nuovo canale può facilitare in modo significativo il passaggio delle navi dei Paesi del Mar Caspio verso gli altri mari. Si ridurrebbe il tempo per il trasporto merci di 2 volte e naturalmente si limiterebbe così la dipendenza dalla Turchia per il suo controllo sul Bosforo e sullo Stretto dei Dardanelli.
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