Domani potrebbe calare il sipario sulle primarie democratiche, tra Hillary Clinton e Bernie Sanders, per la scelta dell'avversario di Donald Trump alle elezioni di novembre alla Casa Bianca. Con le vittorie dell'ex first lady, che in questo fine settimana ha vinto nelle Isole Vergini e a Puerto Rico, si avvicina infatti il fatidico numero 2.383, quota obbligata di delegati da conquistare per staccare il biglietto per le presidenziali.
Domani attesissimo appuntamento in sette Stati, per l'ultimo super martedì elettorale americano. In palio Stati popolosi come il New Jersey e soprattutto la California, da cui è prevedibile usciranno fuori i poco meno di 30 delegati necessari alla Clinton.
"Credo che martedì avrò più di tre milioni di voti di vantaggio, e alla chiusura dei seggi avrò una maggioranza importante dei delegati delle primarie".
Così la Clinton all'emittente americana Abc dopo il voto in Puerto Rico. Parlando già da candidata in pectore l'ex segretario di Stato Usa ha poi teso la mano al suo sfidante.
"Dopo martedì — ha dichiarato la Clinton alla Cnn — farò di tutto per tendere la mano e cercare di riunire i democratici, e mi aspetto che faccia lo stesso il senatore Sanders".
Dal canto suo lo sfidante non molla.
"La convention di Philadelphia — si è detto sicuro Sanders — sarà aperta. Hillary Clinton non avrà il numero richiesto di delegati per ottenere la nomination a conclusione del processo il 14 giugno".
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