In attesa di assistere a quello che, tradizionalmente per la politica americana, sarà il presumibile cambio di marcia, nei toni e negli argomenti, che i vincitori delle primarie fanno quando parte la corsa alla Casa Bianca, non si fermano le dichiarazioni di sfiducia a Trump da parte dell'establishment repubblicano.
Ieri è stato il turno di due ex presidenti eccellenti, Bush padre e figlio che, con due diverse dichiarazioni dei rispettivi staff hanno confermato che non parteciperanno attivamente alla campagna presidenziale. Se non proprio una dichiarazione di avversità a Trump, quello mandato dai Bush è certamente un segnale di freddezza, considerato che dal 1996, prime elezioni seguite alla fine del mandato di George Bush senior, entrambi sono stati sempre coinvolti nelle campagne presidenziali con un ruolo attivo di sostegno al candidato repubblicano alla Casa Bianca.
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