In precedenza era stato riferito che il presidente dell'Istituto di Memoria Nazionale in Polonia Lukasz Kaminski aveva rivelato i piani per la demolizione o il trasferimento di oltre 500 monumenti militari sovietici. Si riferiva ai monumenti che si trovano nei luoghi pubblici. Tuttavia si prevede che non saranno distrutti i memoriali, in cui si trovano i resti dei soldati sovietici caduti: il governo polacco intende continuare a proteggere queste opere.
"Ci auguriamo che questa campagna non venga implementata e supportata dalla popolazione polacca. Sarà un momento cruciale, che testerà la solidità dei rapporti tra gli Stati, ma soprattutto tra i popoli. I nostri partner polacchi devono capire che per noi è una questione esclusivamente di sensibilità, se qualcosa del genere accadrà, non sarà lasciata senza conseguenze", — ha detto Andreyev.
L'ambasciatore ha tuttavia osservato che l'iniziativa dell'Instituto di Memoria Nazionale, che si occupa delle questioni storico-politiche, secondo i sondaggi non è sostenuta dalla maggior parte dei polacchi.
Secondo il diplomatico, attualmente è in vigore un accordo intergovernativo dal 1994 sulle tombe e sui memoriali delle vittime della guerra e della repressione.
In base a questo documento, i monumenti devono essere protetti e monitorati e devono essere mantenuti in buone condizioni.
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