Fonti dell'entourage del premier di Tripoli Khalifa Ghwell, che si oppone all'insediamento del governo unitario guidato da Fayez al-Sarraj, hanno smentito in queste ore che si tratti di una fuga.
"E' andato là solo per stare con la sua famiglia" hanno riferito uomini vicini a Ghwell a proposito del suo improvviso spostamento a Misurata.
Resta però molto da chiarire in queste ultime convulse ore a Tripoli. Fin dall'arrivo nella capitale libica di al-Sarraj, chiamato a guidare il governo di accordo nazionale, la situazione era apparsa tesa, con l'annuncio da parte di Ghwell della netta resistenza che sarebbe stata opposta ai tentativi di insediamento.
Ieri, al culmine di una giornata densa di contatti telefonici tra i leader europei e lo stesso al-Sarraj, la notizia che Ghwell e altri esponenti del governo islamista di Tripoli erano in procinto di lasciare la città. Nelle stesse ore l'Unione europea promuoveva nei confronti di Ghwell, ma anche contro i due presidenti dei parlamenti di Tobruk e Tripoli, entrambi fermi oppositori del governo unitario, una serie di sanzioni individuali tra cui il congelamento dei beni ed il divieto di viaggio.Dall'Italia intanto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha ribadito ieri il massimo appoggio da parte italiana alla transizione guidata da al-Sarraj, concordando con una telefonata tra le altre cose l'arrivo in Libia di 860 tonnellate di derrate alimentari e 3 kit sanitari generici, in grado di provvedere alle cure per circa 30mila pazienti.
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