"I Paesi vicini sono pienamente consapevoli del fatto che qualsiasi intervento militare in Libia li tocca direttamente. Pertanto la questione libica deve essere risolta dai libici. Se i libici non possono farcela, contiamo nell'aiuto dei nostri vicini. Ma qualsiasi intervento straniero, ovviamente, porterà conseguenze devastanti per la Libia e per i suoi vicini," — ha detto Abdel Salam Nass.
Secondo il politico, dai Paesi limitrofi si richiede un diverso approccio di azione, vale a dire: l'assistenza al popolo libico per garantire la sicurezza del Paese, il controllo dei suoi confini dal contrabbando di armi, droga e terroristi. I Paesi vicini dovrebbero agire in fretta, perché la Libia non è in grado di difendere da sola i suoi confini.
Nass ha detto che "qualsiasi intervento non può essere realizzato senza l'approvazione dei libici. Sono inammissibili le ingerenze da parte dell'Italia, perché i libici non hanno dimenticato l'occupazione italiana. L'Italia dovrebbe rispettare i sentimenti del popolo libico, che determinerà il tipo di assistenza di cui ha bisogno."
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