Gli investitori stranieri hanno iniziato ad investire nell'economia della Crimea, ha riferito il presidente della penisola Sergey Aksenov.
"Le intenzioni ci sono, inoltre già alcuni rappresentanti delle imprese lavorano di fatto, oggi in Crimea girano capitali stranieri", — ha detto Aksenov ai giornalisti.
Secondo Aksenov, "ci sono proposte e intenzioni serie d parte dei rappresentanti delle imprese dei Paesi stranieri, che hanno già visitato la Crimea."
La Crimea è diventata nuovamente una regione russa nel marzo 2014 a margine di un referendum in cui la maggioranza dei cittadini si è espressa a favore della riunificazione con la Federazione Russa. Le autorità della Crimea hanno indetto il referendum dopo il colpo di stato di Maidan del febbraio 2014, quando hanno preso il potere politici simpatizzanti dell'estrema destra nazionalista e forze russofobiche. L'Ucraina continua a considerare la Crimea un suo territorio temporaneamente "occupato". La volontà dei cittadini della penisola non è nemmeno riconosciuta dai Paesi occidentali, che hanno introdotto contro la Crimea sanzioni ad hoc.
Il ministero degli Esteri russo ha più volte affermato che in modo democratico e nel pieno rispetto del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite gli abitanti della Crimea hanno votato a favore della riunificazione con la Russia. Il loro voto deve essere rispettato e la riunificazione è un dato di fatto da tenere in considerazione.
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