I politici della UE sono preoccupati dalle richieste della Turchia formulate per arginare la crisi migratoria, scrive il "Financial Times".
Ankara punta ad un regime senza visti nell'area di Schengen in cambio di aiuto nella lotta contro l'immigrazione clandestina.
Il primo ministro Ahmet Davutoglu ha già annunciato ai propri concittadini che potranno "prendere il passaporto turco e andare dove vogliono."
Tuttavia i diplomatici europei ritengono che Bruxelles non cederà alle richieste di Ankara.
In una conversazione con il "Financial Times", un funzionario europeo di alto livello ha osservato che la vicenda "potrebbe finire male e compromettere non solo l'intesa sui profughi".
I politici europei sono indignati, si nota nell'articolo. Il presidente francese Francois Hollande ha paura della reazione dei partiti di destra, mentre il suo predecessore Nicolas Sarkozy ha già fatto sapere di essere "categoricamente contro" l'abolizione dei visti con la Turchia. In Germania si sono dichiarati contro l'abolizione del visto con la Turchia l'Unione Cristiano-Sociale (CSU) e il Partito Socialdemocratico (SPD), entrambi nella coalizione di governo.
L'ansia si sente anche al Parlamento europeo, che dovrà esprimersi sull'esenzione del visto per i turchi.
Il leader del "Partito Popolare europeo" Manfred Weber ha già parlato di "seri ostacoli" lungo questa strada. In particolare secondo il politico, la Turchia non è un "Paese sicuro" relativamente alle norme sulla protezione dei dati e sulla cooperazione giuridica.
Bruxelles insiste sul fatto che per ottenere il via libera all'abrogazione del visto Ankara deve soddisfare 72 criteri, la cui metà è al momento soddisfatta.
"L'idea che la Turchia possa liberarsi così velocemente del visto è ridicola. Non è così facile come si pensa," — ha commentato la fonte del "Financial Times".
Ma se la Commissione Europea riconoscerà che la Turchia rispetta tutti i requisiti, la UE può finire in trappola, ritiene l'ex ambasciatore di Bruxelles in Turchia Marc Pierini.
"Non riesco ad immaginare come la Francia possa accettare un accordo del genere in vista delle elezioni. Non credo che i Paesi europei vogliono che questo processo vada avanti," — ha detto.
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