Affluenza confermata attorno al 60% e affermazione netta dei moderati riformisti del presidente Hassan Rohani vincitori a Teheran ed in altre città. Nelle zone rurali invece tiene il partito conservatore. Sono queste le prime certezze sul voto politico iraniano.
Circa 33 milioni di elettori si sono recati alle urne per il rinnovo del parlamento e a l'assemblea degli esperti, in una tornata elettorale che molti analisti hanno visto come una sorta di referendum sull'operato del presidente Hassan Rohani, all'indomani degli accordi di Vienna che hanno messo fine alle sanzioni internazionali ai danni del Paese.
A Teheran, secondo quanto confermato da una nota diffusa ieri sera dal ministero degli Interni iraniano, 29 seggi su 30 sono stati ottenuti dai moderati e riformisti, con il presidente Rohani ed il principale alleato riformista, l'ex presidente Rafsanjani, entrambi eletti all'assemblea degli esperti.
In attesa dei risultati definitivi, che vedranno certamente un bilanciamento delle due forze in campo dopo il conteggio delle molte aree non urbanizzate dell'Iran, sono arrivati i primi commenti del presidente Hassan Rohani.
"La gente ha dimostrato il proprio potere, ancora una volta — ha twittato Rohani — e ha dato più credibilità e forza al governo eletto".
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