Washington ha intenzione di ritirarsi dalla scena politica in Medio Oriente, e la lotta di lunga data per l'egemonia nel mondo islamico tra i sunniti guidati da Riyadh e l'Iran sciita si intensificherà per occupare il vuoto di potere, scrive il giornale "Christian Science Monitor".
Il giornale ricorda che il motivo del peggioramento dei rapporti tra i due Paesi è stata l'esecuzione della condanna a morte del predicatore sciita Nimr al-Nimr in Arabia Saudita, che ha provocato una dura reazione da parte dell'Iran. Dopo i disordini all'Ambasciata saudita di Teheran e al Consolato di Mashhad, il ministro degli Esteri dell'Arabia Saudita ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l'Iran.
Secondo l'interlocutore del giornale, il politologo Simon Henderson, i due obiettivi principali della politica estera della Casa Bianca, vale a dire la soluzione politica del conflitto siriano e l'implementazione dell'accordo sul nucleare iraniano, subiranno un duro colpo.
"L'amministrazione Obama ha sempre puntato alla riduzione del suo coinvolgimento nella politica regionale ed ha rivolto l'attenzione in qualsiasi altra direzione, tuttavia questo approccio ha dato i risultati che vediamo oggi: le crescenti tensioni tra i due rivali geopolitici minacciano seriamente gli interessi degli USA," — ritiene politologo americano.
I sauditi sono delusi: a Riyadh sembra che Teheran non verrà punita per l'attacco contro l'Ambasciata saudita per la volontà di Washington di attuare l'accordo sul programma nucleare iraniano, aggiunge l'esperto.
"Conseguentemente l'Arabia Saudita è convinta che l'influenza dell'Iran nella regione stia crescendo e che dovrà rispondere da sola, perché Riyadh sente che non può contare sugli Stati Uniti in questa situazione," — il giornale cita le parole di Henderson.
L'analista del Centro per il Medio Oriente dell'Heritage Foundation e politologo James Phillips ritiene inoltre che in certa misura la neutralità di Washington inasprisca le tensioni tra l'Arabia Saudita e l'Iran.
Secondo l'analista, Teheran trae vantaggio dal cambio del focus della politica estera americana, cosa che preoccupa seriamente Riyadh.
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