L'intesa raggiunta venerdì scorso a Tunisi tra delegati di Tripoli e Tobruck come base per portare il prossimo 16 dicembre alla firma definitiva delle parti, riunite in questi giorni a Roma per la conferenza internazionale sulla crisi libica. Parlando alla stampa ieri, il ministro degli Esteri italiano ha affermato che quello compiuto in queste ore a Roma è "un passo di svolta per la stabilizzazione" della Libia.
"Si è registrata una convergenza senza precedenti, un sostegno unanime sull'intesa raggiunta tra le parti libiche".
Così il capo della diplomazia italiana a proposito dell'avvio della conferenza in corso di svolgimento in Italia, a cui ha espresso gratitudine John Kerry, presente agli incontri di questa tre giorni, che ha parlato del ruolo italiano nella regione.
"L'Italia — ha detto il segretario di Stato Usa — è la prima a dover gestire questo impegno in Libia e siamo grati a Roma per la sua leadership e le sue conoscenze".
Dopo la firma tra le due fazioni di venerdì scorso, officiata dal nuovo rappresentante Onu per la Libia, Martin Kobler, l'Italia si è detta pronta a offrirsi nel ruolo guida di una possibile missione Onu che segua da vicino il percorso di stabilizzazione del Paese. Il primo passo, come sottolineato in queste ore dai diplomatici presenti a Roma, sarà quello di "riportare" la sede istituzionale da Tobruck a Tripoli, per poi avviare un percorso che nei successivi 12 mesi dovrà completare il processo costituzionale per il governo di unità nazionale.
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