La decisione dei ministri degli Esteri della Nato d'invitare il Montenegro ad avviare i negoziati di adesione per diventare il ventinovesimo membro dell'Alleanza Atlantica, ha generato un dibattito politico anche all'interno del Paese balcanico.
Mentre il Partito democratico dei socialisti ha espresso favore alla notizia, per una parte dell'opposizione, si tratta di "una scelta sbagliata". Secondo il presidente del Partito popolare socialista, Srdjan Milic, la decisione della Nato "contribuisce ad aumentare le tensioni nel Paese".
Nel corso delle manifestazioni in piazza dello scorso ottobre, i leader dell'opposizione avevano inoltre apertamente accusato il Partito democratico dei socialisti di avere utilizzato il percorso di adesione alla Nato per mettere in secondo piano "problemi veri" legati alla poverta' e alla presunta disonesta' della procedura elettorale.
Oggi, Milic ha affermato che l'invito alla Nato per il Montenegro, "la cui maggioranza dei cittadini si oppone all'adesione, rappresenta un atto di aggressione diretta alla pace, alla stabilità e alla sicurezza dei cittadini". Milic ha ribadito che "spetta ai cittadini del Montenegro decidere sulla propria sovranita', per cui tale decisione non puo' in nessun modo aggirare il loro parere".
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