"Il problema degli USA e della coalizione che hanno creato consisteva nel fatto che, seppure avessero annunciato che la coalizione veniva creata unicamente per combattere l'ISIS e altri terroristi, e non avrebbe intrapreso azioni armate contro l'esercito siriano — promessa che hanno mantenuto, come dimostrato dalla prassi, i loro raid contro le postazioni dei terroristi e l'analisi dei raid intrapresi sull'arco di un periodo superiore ad 1 anno permettono di fare la conclusione che hanno attaccato in maniera selettiva, direi anche in modo "da non danneggiare troppo gravemente", e nella maggioranza dei casi gli attacchi non hanno riguardato i reparti dell'ISIS che erano in grado di opporre una serie resistenza all'esercito siriano", — ha rilevato Sergej Lavrov in un'intrervista alla televisione "Rossiya 24".
"Evidentemente, è una situazione di "voglio ma non posso": vogliono che ISIS indebolisca quanto prima il regime di Assad, affinché in un modo o nell'altro sia costretto ad andarsene, ma non possono permettere che ISIS diventi troppo forte, perché altrimenti potrebbe venire al potere", — ha spiegato il ministro.
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