In realtà quasi nessuno si occupa con costanza di Paesi come la Polonia per maturare editoriali competenti e i giudizi degli inviati e degli osservatori risultano pertanto banali, più orecchiati che davvero motivati. Il partito che ha vinto a Varsavia potrebbe rivelarsi inaffidabile oppure, a sorpresa, salutare. Lo vedremo. Ma non è questo il punto.
In Grecia sappiamo cos'è successo. In Spagna il tanto decantato miracolo economico è risultato essere un bluff, un'illusione statistica come ha riconosciuto il New York Times e movimenti stile podemos prendono il sopravvento su quelli tradizionali.
In Italia oggi la maggioranza è, in teoria, euroscettica: sommate i voti del Movimento 5 stelle (25%) della Lega Nord (16%), Fratelli d'Italia (5%) e di altre formazioni minori e si supera il 50%.
Le motivazioni che spingono partiti molto diversi fra loro, talvolta di destra talaltra di sinistra, non sono affatto univoche. Nei Paesi del Sud è un'austerity che ha dissanguato l'economia reale, lasciandola tramortita, a generare un malcontento che sfocia nella disperazione sociale e porta a tassi di disoccupazione inconcepibili fino a pochi anni fa. In quelli dell'est è il dramma dei profughi, a nord il sentimento di un'usurpazione dell'identità. In fondo anche la Svizzera, pur non essendo membro della Ue, vive lo stesso fenomeno: l'affermazione dell'UDC è essenzialmente identitaria e di autodifesa.
Ad accomunare tutti, però, è il sentimento di sfiducia nei confronti di Bruxelles e del processo di costruzione europea. Quando masse così eterogenee, ma così numerose, si esprimono in maniera univoca, la risposta dell'Unione europea non può essere quella consueta, corporativistica, o meglio élitaria di chi pensa che si tratti di fenomeni marginali e trascurabili. Ventitré anni dopo Maastricht e quindici anni dopo l'euro, la Ue dovrebbe essere popolare e consolidata. Sta avvenendo esattamente il contrario: è sempre più impopolare e tellurica nelle sue fondamenta. E la sufficienza con cui certe élite negano a se stesse la realtà rischia di essere prodromica a sviluppi inimmaginabili, collettivi e diffusi.Chissà se a Bruxelles ne sono consapevoli…
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