L'imposizione delle sanzioni contro la Russia sarà un prerequisito per avvicinare la Serbia all'Unione Europea, scrive il quotidiano serbo "Blitz" con riferimento ad alcune fonti diplomatiche a Belgrado.
In precedenza le autorità della Serbia, orientate ad entrare nell'Unione Europea, avevano ripetutamente e categoricamente affermato che non avrebbero adottato le sanzioni nei confronti della Russia. Tuttavia, come osservato dal giornale, in questo contesto Bruxelles si prepara a giocare la carta delle sanzioni come prerequisito per il processo di adesione di Belgrado.
"Nei negoziati con la UE è stato aperto il capito 31 riguardo la politica estera, il governo di Belgrado dovrà in misura molto maggiore rispetto al passato coordinare le sue azioni con Bruxelles. Questo, secondo i nostri interlocutori, significa che la Serbia deve inchinarsi all'Europa ed introdurre le sanzioni contro la Russia", — scrive il giornale.
Il capitolo 31 del cosiddetto dossier di negoziazione, denominato "politica di difesa della politica estera e di sicurezza" mira ad armonizzare pienamente le politiche di un Paese candidato rispetto alla posizione comune della UE. L'apertura dei negoziati su questo capitolo, secondo le fonti, è pianificata per il prossimo anno.
"Il rifiuto di Belgrado di aderire alle sanzioni sarà criticato nella relazione sui progressi della Serbia verso l'UE, che la Commissione europea pubblicherà questo mese," — scrive "Blitz".
I ministri degli Esteri della UE il 22 giugno avevano prolungato le sanzioni economiche contro la Russia fino al 31 gennaio 2016, dopo aver approvato modifiche significative sulle misure restrittive contro alcuni settori economici della Russia. Avevano ufficialmente appoggiato ed applicato il documento sulle sanzioni i Paesi candidati alla UE come Montenegro e Albania, nonché l'Islanda, il Liechtenstein, la Norvegia e l'Ucraina.
La Serbia ha ricevuto lo status ufficiale di Paese candidato alla UE il 1° marzo 2012. L'inizio dei negoziati per l'adesione della Serbia all'Unione Europea è avvenuto ufficialmente nel gennaio 2014, ma da allora non è stato aperto alcun capitolo del dossier di negoziazione.
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