Esito incerto quello registrato al termine dello scrutinio in Portogallo, dove si è votato per il rinnovo del parlamento. Il voto di ieri è stato dagli analisti considerato come una sorta di referendum sulle misure di austerità su cui il governo ha stretto accordi con l'ex Troika. Strada in salita per il primo ministro uscente Pedro Passos Coelho, che vince con il blocco di centrodestra ottenendo il 38,6% dei voti, ma non riesce ad ottenere la maggioranza dei seggi parlamentari, fissata a quota 116, fermandosi a 104.
Il principale oppositore, il socialista Antonio Costa, ex sindaco di Lisbona, ha riconosciuto la sconfitta vedendo il proprio partito fermare la propria rincorsa al 32,4%, con un aumento di 4 punti percentuali sulle politiche del 2011. In crescita anche la sinistra, che tra Coligacao Democratica Unitaria e Bloco de Ezquerda raccoglie oltre il 18%.
A complicare ulteriormente lo scenario politico portoghese infatti c'è l'impossibilità di indire nuove elezioni politiche fino al giugno del 2016, vietate dalla Costituzione nei sei mesi che precedono l'elezione del presidente della Repubblica, prevista il prossimo gennaio.
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