L'Unione europea ha recentemente esteso le sanzioni verso la Federazione Russa, manifestando grandi crepe al proprio interno, dove due correnti di pensiero si contrastano. Mentre la Grecia, sull'orlo del default si pone su una linea morbida, i Paesi Baltici e la Polonia hanno incoraggiato la linea dura verso la Russia.
Il primo ministro ceco, Bohuslav Sobotka, in un'intervista a Radio Free Europe, conferma, da parte sua, l'essenzialità che le sanzioni internazionali contro la Russia continuino fino a quando tutte le parti coinvolte nel conflitto in Ucraina soddisfino i termini dell'accordo di Minsk2.
Sobotka ritiene la Russia una minaccia per il suo Paese e per questo si è scontrato pubblicamente con il Presidente della Repubblica Ceca, Milos Zeman, che ha fornito un appoggio politico a Mosca durante tutta la crisi ucraina.
Zeman, infatti, ha costantemente cercato legami più profondi con la Russia e ha attirato su di sé aspre critiche dall'esecutivo ceco per avere partecipato ai festeggiamenti per la vittoria della Grande Guerra Patriottica, tenutisi a Mosca nel maggio scorso.
Secondo quanto riferisce a Radio Free Europe, per Sobotka l'adesione all'Unione Europea di Moldavia, Georgia e Ucraina "è la sfida principale dei prossimi 10 anni". E' fondamentale, per il primo ministro ceco, garantire a questi Paesi una prospettiva europea. In ogni caso, Moldavia, Georgia e Ucraina sono "paesi sovrani che hanno il diritto di decidere liberamente del proprio futuro."
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