Gli USA hanno bisogno di un nemico esterno per rafforzare l'unità interna del Paese, ha affermato lo storico e diplomatico francese Jean-Christophe Rufin in un'intervista a "Le Figaro".
"La società americana, come l'Impero Romano, ha bisogno di un nemico esterno per rimanere unita. Dal 1991 a seguito della sua volontà di non perdere un nemico, l'America ne ha creati due",
— ritiene Rufin.
Da un lato, distruggendo i regimi laici dei Paesi arabi musulmani, gli Stati Uniti e i loro alleati europei hanno contribuito alla creazione di un numero significativo di nemici islamici fondamentalisti, finanziati da alcune monarchie petrolifere del Golfo Persico, rileva Rufin.
"Ma allo stesso tempo l'America ha perseguito una politica sistematica di accerchiamento della Russia post-sovietica. Dalla Georgia alla Mongolia, passando per i Paesi Baltici, gli Stati Uniti hanno posto le basi per una nuova guerra fredda,"
— evidenzia Rufin.
Lo storico ritiene che gli USA debbano ora scegliere uno di questi due nemici con cui scontrarsi. A suo parere il miglior candidato è l'islamismo radicale.
"Ma non dimentichiamo la profezia di Alexis de Tocqueville, che vedeva nella Russia l'unico Paese continentale in grado di competere con gli Stati Uniti",
— conclude lo storico.
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