E’un problema spinoso e importante. E’una delle grandi priorità, perché la corruzione per tutti i Paesi rappresenta una delle maggiori minacce alla crescita economica, mina i valori della democrazia, ed è una delle cause non secondarie delle disuguaglianze sociali.
Il tutto è stato oggetto della conferenza internazionale organizzata online dal Global Forum on Trasparency and Exchange of Information for Tax Purposes, durante la quale è stato presentato il rapporto 2020 pubblicato dal Forum. Si ricordi che il Forum Globale sulla trasparenza e lo scambio di informazioni a fini fiscali fu creato dall’Ocse nel 2000 e successivamente ripreso e promosso dal G20 nel 2009, quando affermò “la fine dell’era del segreto bancario”. Oggi esso coinvolge ben 161 giurisdizioni statali, tra membri dell’Ocse e altri partecipanti.
In verità, l’Ocse è sempre stata in prima fila in questa battaglia, fin dal 1999, quando diede inizio alla Anti-Bribery Convention, cioè al lavoro congiunto contro le frodi. Un lavoro importante, anche se, bisogna ammetterlo, ancora troppo lento: 615 individui e 203 entità legali sono stati finora scoperti e condannati per frode. Attualmente sono in corso 528 indagini in 28 Paesi.
Uno degli interventi di crescente importanza mira a disciplinare le attività di lobbying e promuoverne la trasparenza e la correttezza. Negli anni recenti le lobby hanno assunto un potere enorme. Operano con grandi mezzi finanziari, e anche con grandi competenze, per conto di interessi privati, spesso in contrapposizione con l’interesse pubblico degli Stati e delle comunità. Già prima della Grande Crisi si stimava che per ogni membro del Congresso americano vi fossero almeno tre agguerriti, e spesso molto preparati, lobbysti che lavoravano per far approvare progetti, programmi e riforme legislative fortemente desiderati dal mondo bancario, assicurativo e in generale dalla finanza. E non solo.
L’Ocse, per fortuna, è diventata particolarmente attiva anche nella lotta contro i crimini di carattere fiscale. Secondo il Global Forum report, 100 giurisdizioni statali nel 2019 si sono scambiate in modo automatico informazioni relative a 84 milioni di conti finanziari che rappresentavano asset per circa 10.000 miliardi di euro. Questo impegno dell’Ocse e del Global Forum, nel periodo 2009 -2020, ha reso possibile la “raccolta aggiuntiva” di oltre 107 miliardi di euro per il fisco, attraverso programmi di emersione volontaria, di indagini sui centri offshore e altre misure. Si noti che, di tale cifra, 29 miliardi sono stati raccolti nei Paesi in via di sviluppo.
L’Ocse ha favorito la creazione dell’Anti Corruption Working Group all’interno del G20 per promuovere la convergenza d’azione tra gli Stati membri e per sostenere l’applicazione di standard di comportamento e d’intervento. E’ un fatto importante. Lo è ancor di più perché nel 2021 la presidenza italiana del G20 intenderebbe porre come priorità la lotta internazionale contro la corruzione.
Tutti provvedimenti opportuni che vanno nella giusta direzione. Tuttavia non si può dimenticare che la lotta alla corruzione potrà avere successo soltanto se la reputazione delle aziende, degli amministratori delegati, dei manager, dei governati pubblici sarà davvero elevata.
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