L'Azerbaigian ha accettato il cessate il fuoco umanitario. E' inoltre l'ultima possibilità per il nemico di fermarsi e riflettere.
Bambini con l'infanzia esplosa in guerra
Dopo l'attacco missilistico condotto la scorsa settimana dagli armeni a Ganja, città densamente popolata, due immagini hanno spezzato il cuore: uno zaino scolastico tra le rovine e un bambino che piange tra le braccia di suo padre.


Le foto hanno inoltre riportato il vostro autore alla prima guerra del Karabakh. Non dimenticherò mai un episodio: il nostro villaggio (Gyulebird, Lachin) era stato bombardato dai "Grad", tutte le donne ed i bambini erano nascosti nelle caverne sopra il villaggio. I bambini abbracciavano le loro madri con paura...

(A metà maggio del 1992, la regione di Lachin è passata sotto il controllo della non riconosciuta Repubblica del Nagorno-Karabakh. Secondo le autorità azere, le forze armate armene hanno depredato centinaia di oggetti culturali e sconvolto la vita quotidiana nella regione, distrutto decine di centri abitati, villaggi e monumenti storici, oltre 63mila abitanti del posto sono stati costretti a lasciare le loro case - ndr)

Non vogliamo che i bambini armeni si radunino in nessun bunker e provino tanta agitazione. Nessuno in Azerbaigian è diretto contro un nemico disarmato, i civili: nessuno! Vogliamo la pace! Non abbiamo altra scelta che vivere in pace sulle nostre terre.
NOTA DELLA REDAZIONE:
Alla mezzanotte del 18 ottobre era entrata in vigore una nuova tregua umanitaria nel Nagorno-Karabakh, la seconda in questa spirale di ostilità. Però reparti in conflitto si sono accusate a vicenda di violare l'armistizio.
In precedenza i capi delle diplomazie di Baku e Yerevan durante i negoziati a Mosca conclusisi nella tarda serata di venerdì 9 ottobre hanno concordato il cessate il fuoco nel Nagorno-Karabakh a partire da mezzogiorno di sabato 10 ottobre. I ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian erano arrivati a Mosca su invito del presidente russo Vladimir Putin. I negoziati sono durati oltre dieci ore. Dalla firma della tregua, tuttavia, da una parte e dall'altra dello schieramento sono state registrate diverse violazioni e azioni offensive.
I combattimenti sulla linea di contatto nel Nagorno-Karabakh sono iniziati il 27 settembre. Armenia e Azerbaigian si accusano a vicenda di aver riacceso il conflitto, il governo indipendentista filo-armeno della repubblica non riconosciuta denuncia bombardamenti di artiglieria delle forze azere su centri abitati, compresa la capitale Stepanakert. L'Armenia ha dichiarato la legge marziale e - per la prima volta - la mobilitazione generale, sostenendo che Ankara sostiene attivamente Baku. In Azerbaigian è stata invece introdotta una mobilitazione parziale.
I leader di Russia, Stati Uniti e Francia hanno invitato le parti opposte a porre fine agli scontri e ad impegnarsi ad avviare negoziati senza precondizioni. La Turchia ha dichiarato che fornirà all'Azerbaigian qualsiasi sostegno richiesto sullo sfondo di un altro aggravamento della situazione nel Nagorno-Karabakh.
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