Si può facilmente notare che, nel comunicare questi dati negativi, la Banca d'Italia sembra emanare la tipica soddisfazione di quelli che dicono "Noi ve l'avevamo detto!". Così, Bankitalia e l'Unione Europea, con il codazzo degli intellettuali mainstream, recitano il De Profundis all'economia italiana mentre brindano al funerale dei piani del Governo giallo-verde.
Tuttavia, a Palazzo Koch e alla Commissione europea forse hanno fatto i conti senza l'oste (per rimanere in una metafora cara al malato di sciatica Juncker). Vi sono infatti diversi elementi che depongono a favore del Governo italiano. Anzitutto, questa nuova crisi — ammesso che l'Italia sia mai uscita da quella precedente — certamente non deriva tutta dalla Manovra del popolo, rimasta azzoppata dai viaggi a Bruxelles di Tria e Conte. Da un lato vi è la vera e propria guerra finanziaria tra Cina e Stati Uniti, capace di ridisegnare l'economia globale; dall'altro lato si trova l'instabilità dovuta ai continui tira e molla sull'accordo per la Brexit. Sono due fatti gravi che non possono essere sottovalutati nel giudicare la situazione di un Paese come l'Italia, le cui fortune commerciali sono legate strettamente all'export.Peraltro, non è che la Francia stia molto meglio. A novembre l'Insee, l'istituto francese di statistica, ha calcolato un calo mensile della produzione industriale d'Oltralpe quantificabile all'1,3%. Risulta quindi evidente che ci troviamo di fronte a un fenomeno diffuso, il quale dovrebbe essere oggetto di seria interrogazione da parte dei residenti ai palazzi del potere di Bruxelles: perché se affondano Italia e Francia, affonda sicuramente tutta l'Europa. L'inversione a U di Juncker sulla Grecia probabilmente non è arrivata a caso. Ha ragione il vicepremier Di Maio nel bollare come lacrime di coccodrillo le parole del presidente della Commissione: Durante la crisi austerità avventata. Poca solidarietà con i greci.
Oltre alla crisi internazionale, c'è da chiedersi dove fosse Bankitalia quando l'Europa smontava la Manovra pezzo per pezzo, tramutandola in una serie di titoli dal contenuto vuoto o quasi inerme. Il reddito di cittadinanza, nonostante le dichiarazioni di facciata in vista delle elezioni europee, è stato stravolto. Non ci sono denari sufficienti per riformare i centri per l'impiego, mentre i fondi a disposizione non potranno mai coprire le 6 milioni di persone alle quali era stato promesso un assegno da 780 euro al mese (che lieviterebbe a 1200/1500 euro per i nuclei familiari con più figli). Ovviamente questi soldi, una volta sottratti alle famiglie, produranno minori consumi interni e perciò un calo netto di quella crescita continuamente invocata dal Governo. Anche sul fronte della Quota100, la riforma pensionistica, abbiamo qualcosa di annacquato rispetto al programma elettorale del centrodestra.
Una parte della riforma la pagano i pensionati, e chi si aspettava di andarci non lo farà, ma è impossibile immaginare che nella contingenza internazionale che stiamo vivendo a ogni nuovo pensionato corrisponda un nuovo assunto. Figuriamoci due, come quelli promessi dal Governo. Il gettito fiscale si ridurrà, rischiando di far scendere ancora di più il Pil rispetto la previsione di Bankitalia. Basti pensare a questo dato: sono previsti circa 200mila pensionati nel settore pubblico, ma che le assunzioni sono bloccate dalla Manovra stessa per tutto il 2019. La Flat tax, infine, è sparita dai radar.
L'opinione dell'autore può non coincidere con la posizione della redazione.
I punti di vista e le opinioni espressi nell'articolo non necessariamente coincidono con quelli di Sputnik.
Cliccando sul bottone "Pubblica", conferisce il proprio pieno consenso all'utilizzo dei dati del proprio account Facebook perchè le venga data la possibilità di commentare le notizie sul nostro sito mediante l'utilizzo di questo account. Può consultare nel dettaglio le modalità di utilizzo dei dati nella sezione Informativa sull’utilizzo dei dati personali.
Può ritirare il proprio consenso cancellando tutti i commenti che ha scritto.
Tutti i commenti
Mostra nuovi commenti (0)
In risposta (Mostra commentoNascondi commento)