"Al momento — ha detto il Ministro dell'Interno — non risultano progressi significativi nel negoziato, nonostante le nostre richieste di cambiare le regole di ingaggio dell'operazione Eunavfor Med Sophia. Senza una convergenza sulle nostre posizioni non riteniamo opportuno continuare la missione. La missione, come noto, scade con la fine di quest'anno e l'Italia conferma l'indisponibilità a procedure di sbarco che prevedono l'approdo solo nei nostri porti."
Questo prevedono, infatti la fase due (seconda parte) e la fase tre del mandato di Eunavfor Med approvato a suo tempo dall'Alto Commissario per la Politica Estera Federica Mogherini. Peccato che dopo aver siglato quel mandato la Mogherini e l'Unione non abbiano mosso un dito per ottenere la risoluzione Onu o l'autorizzazione del governo libico, indispensabili per il passaggio alla fase operativa.
Così una missione concepita bene si è trasformata in uno spreco di risorse ed energie.
Certo se chiedete alla Mogherini o all'Unione Europea vi sentirete rispondere che il mancato raggiungimento delle condizioni politiche indispensabili per colpire i trafficanti è la conseguenza del minacciato veto russo alla Risoluzione Onu.
C'è da chiedersi come ci si potesse illudere di ottenere il beneplacito di una Russia sottoposta a sanzioni e trattata dall'Europa alla stregua di una nazione criminale. Ma vien anche da domandarsi come mai un'Europa interessata, almeno a parole, a fermare il traffico di uomini, non abbia avviato una trattativa con Putin.
Ma questa è solo una parte del problema.
E così per l'inettitudine di quest'Europa l'ammiraglio Credendino si vedrà costretto a chiudere la missione rinunciando alla guerra ai trafficanti di uomini. Certo in questi anni lui e i suoi uomini non si sono limitati a salvare qualche decina di migliaia di migranti.
Dal 2015 a oggi Sophia ha raccolto informazioni su tutte le organizzazioni criminali che operano da Zwara a Zawia, da Sabrata a Tripoli. Grazie a Sophia sappiamo che il contrabbando di migranti s'integra con quello di carburante, oro, droga e armi.
E sempre grazie a Sophia abbiamo scoperto, nonostante indizi e intercettazioni non possano esser usate, a causa della loro origine militare, come prove in tribunale, le malefatte delle organizzazioni umanitarie sorprese a flirtare con i trafficanti. Ma è ben poca cosa.
Progettata bene e condotta meglio dai suoi comandanti militari Sophia è stata bloccata dai compromessi sull'immigrazione voluti dal governo Renzi e dal disinteresse di Bruxelles. Nata per combattere il traffico di uomini la missione Sophia è diventata il simbolo della loro vittoria. E un monumento navigante all'apatia dell'Europa.
Per questo è meglio affondarla che salvarla.
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