Sono milioni i turisti che da tutte le parti del mondo ogni anno giungono nella capitale della "Serenissima", spesso solo per alcune ore, giusto il tempo di una fotografia in Piazza San Marco e sui ponti tra i canali. L'importante, prima o poi nella vita, è mettere i piedi in questa città e godere della sua magnificenza. Purtroppo c'è anche un'altra faccia della medaglia, a tanta bellezza si contrappone un'allarmante condizione d'inquinamento. Di fatto, la famosa città tanto amata dai turisti sembra risultare "capitale" dello smog del Lombardo-Veneto, per quanto riguarda la presenza di diossido di azoto (NO2) emesso nell'aria dagli scarichi delle barche.
Il prof. Fabio Mozzatto, violoncellista veneziano che da anni si batte contro l'inquinamento della sua città, ha raggiunto Sputnik Italia per esporre la gravità della situazione.
— Da anni lei si batte per contrastare l'inquinamento a Venezia. Com'è attualmente la situazione?

— Purtroppo grave, perché barche, imbarcazioni-taxi e navi da crociera sono troppe e inquinano molto più delle auto, mettendo a rischio la salute di cittadini e turisti e danneggiando i monumenti. Nemmeno i veneziani credevano che Venezia fosse più inquinata di Milano, fino a che anche il dipartimento di sanità ha riconosciuto questo dato. Se non avessi insistito per far misurare lo smog nei canali, tutto ciò sarebbe risultato sconosciuto, e chi credeva di fare un giro in gondola per respirare l'aria salubre del mare, respirava invece polveri e smog. Bisogna intervenire presto perché tutto ciò danneggia anche il turismo e l'immagine di Venezia nel mondo.
— Quali sono le soluzioni che lei proporrebbe?
— Negli ultimi anni a Venezia, accecata dai soldi del turismo, sono triplicate navi, imbarcazioni-taxi e imbarcazioni turistiche, mentre la superficie dei canali è rimasta la stessa. Bisognerebbe ridurre l'afflusso delle imbarcazioni stabilendo dei turni e un numero massimo giornaliero.
Studi affermano, infatti, che una sola nave da crociera inquina come 14.000 auto e i progetti di espansione del vicinissimo aeroporto Marco Polo produrranno ulteriore smog a Venezia. Tutto questo andrebbe assolutamente rivisto e limitato.
Bisognerebbe inoltre sostituire i motori più inquinanti e rumorosi, e progettare motori elettrici, ibridi, o con propulsioni alternative a costi accessibili. Invece, incredibilmente, il precedente ministro dell'Ambiente ha escluso le barche dai contributi per cambiare i motori, riservandoli solo agli autoveicoli. Il Comune ha quasi completamente escluso Venezia da ogni intervento contro i rumori, nonostante decine di esposti ed articoli sui giornali: un paradosso. Qualcuno ne conosce il motivo? Non credo si "dimentichino" di Venezia, qui ormai, secondo me, sono le lobby del turismo che comandano e probabilmente influenzano la politica ancor più del voto dei pochi veneziani rimasti.
— A chi indirizza il suo appello?
— Innanzitutto ai Comitati internazionali e all'Unesco, affinché facciano pressione sulle istituzioni italiane e locali, dato che lo smog, come detto, danneggia anche il patrimonio artistico.
Poi un appello ai turisti, affinché prendano atto della reale situazione di inquinamento dell'aria, usino il meno possibile i natanti per arrivare e spostarsi in città poiché inquinano, e pretendano che la Venezia da visitare sia salubre, senza smog e rischi per la salute.
Infine al sindaco Luigi Brugnaro, ai Ministri e alle istituzioni cui ho scritto più volte, perché, ad un anno dai primi dati e nonostante mie diffide, esposti, e l'invito dell'Azienda Sanitaria Pubblica ad agire subito anche con la chiusura di canali, nessuno è intervenuto; tantomeno contro le navi, troppe ed altamente inquinanti.

— Quali sono le prospettive almeno nel breve termine, o quantomeno i suoi auspici?
— Tra smog, esodo e affollamento turistico, la vera Venezia con i suoi abitanti e le sue tradizioni, rischia di scomparire per diventare una "Disneyland", dove i furbi fanno soldi più o meno lecitamente, mentre i semplici veneziani sono costretti ad andarsene. Parliamo di 1.000 abitanti all'anno persi!
Ma io non mi fermo, e se ci sarà anche il supporto d'istituzioni straniere che tanto amano Venezia, credo che avremo presto dei risultati. Poi, se anche la magistratura e i Ministeri agiranno adeguatamente imponendo provvedimenti, le cose potranno davvero cambiare in modo decisivo.
I turisti sono benvenuti, ma serve evitare le masse: come da studi fatti, non più di 25.000 turisti al giorno: uno ogni due veneziani, e sarebbero pure troppi per consentire ai residenti di vivere sereni.
Chi ama Venezia deve amarla coi suoi abitanti, senza i quali è una città morta. Ora arrivano anche 200.000 turisti in un giorno e in un anno più di 30 milioni, in questa piccola città di soli 54.000 abitanti!
Io auspico che almeno i turisti siano responsabili, che i veneziani si diano più da fare, fino ad ora ho agito praticamente da solo, e che le amministrazioni comunali agiscano più da cittadini che da politici, avendo finalmente a cuore la salute dei veneziani e non solo le grandi opere e gli affari, perché lo smog lo respirano pure sindaci, tassisti e albergatori, e non saranno certo i loro affari a salvarli dalle conseguenze sulla salute.
Bisogna lottare con decisione per una Venezia viva, senza smog nei canali o inquinamento nella laguna, affinché diventi una città sana e vivibile per tutti.
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