Per presentare il programma del suo possibile futuro mandato, Putin ha preferito il tradizionale discorso sullo Stato della Federazione, che è stato pronunciato il 1° marzo scorso davanti ai membri del Senato e della Duma. Nella circostanza, il Presidente ha ricordato come la produzione agricola russa abbia finalmente superato quella massima raggiunta dall'Unione Sovietica, ha lodato l'efficienza dimostrata dalle forze armate in Siria, ha promesso il dimezzamento della povertà e l'elevazione alla soglia degli 80 anni della speranza di vita. Sarà presto aperto al traffico anche il ponte di Kerch, che spezzerà l'isolamento della penisola di Crimea.
Ma è altro ad aver acceso la fantasia di analisti e giornalisti. Durante il suo intervento, Putin ha annunciato la risposta russa alle difese antimissilistiche occidentali ed al piano di ammodernamento dell'arsenale nucleare americano: consisterà, come già il Presidente aveva anticipato ad Oliver Stone, nell'allestimento di missili più performanti ed alla frontiera della tecnologia, che saranno in grado di perforare qualsiasi scudo sia attualmente in progettazione. Sono stati in particolare menzionati il Sarmat, un vettore intercontinentale cui si lavora dal 2009, ed un missile da crociera che sarebbe addirittura propulso dall'energia nucleare.
Appariranno anche droni subacquei, rilasciati in immersione da grandi sottomarini ed in grado di incunearsi in profondità nelle acque territoriali degli eventuali avversari. La Russia possiederebbe già, inoltre, armi ipersoniche e basate sulla tecnologia laser, che dovrebbero permetterle di ottenere "maggiore ascolto sulla scena internazionale".Putin ha peraltro assicurato che la Russia fornirà ai competenti organismi internazionali tutte le informazioni sui sistemi in sviluppo dovute in base agli accordi vigenti in materia di controllo degli armamenti. La produzione ed acquisizione dei nuovi sistemi d'arma non dovrebbe comportare incrementi nelle spese militari, ha commentato il ministro delle Finanze, Anton Siluanov.
Il pubblico russo reagirà certamente con entusiasmo a questa riaffermazione della volontà di potenza nazionale, come del resto succede piuttosto spesso anche negli Stati Uniti.
C'è invece da chiedersi come questi nuovi programmi verranno interpretati in Occidente. Possiamo esser sicuri che buona parte dei commentatori vedrà nelle dichiarazioni di Putin l'ennesima riprova della presunta innata ed irriducibile aggressività della Russia. Per quanto utile politicamente a qualcuno, una lettura del genere sarebbe però decisamente fuorviante. D'altra parte, nessun analista di peso ha ancora fatto notare come il più recente aumento del bilancio del Pentagono superi da solo l'entità complessiva delle spese annuali per la Difesa della Russia.
In questo senso, Putin non sta cercando di inseguire una improbabile superiorità militare, ma piuttosto aggiornando il deterrente essenziale ai russi per dissuadere eventuali attacchi esterni ai quali si sentono più esposti a causa della predisposizione di difese antimissilistiche in Europa.
La pace, pensano i russi, è stata protetta per 70 anni dall'equilibrio del terrore. Il suo venir meno, a causa dell'apparizione di difese invulnerabili, esporrebbe la Russia al pericolo di essere attaccata. Forse non hanno tutti i torti. Storicamente, l'arma atomica è stata usata due sole volte in chiave offensiva. E' accaduto nel 1945, ad opera degli Stati Uniti contro il Giappone. Gli americani vi ricorsero perché Tokio non poteva rispondere. La lezione venne rapidamente appresa ed è tuttora ben viva nella memoria strategica dei russi, che temono gli squilibri. A dispetto di ogni apparenza, quindi, anche questa volta la Russia non punta ad intimidire nessuno, ma solo a proteggere la propria sovranità.
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