È stato evidente che questa Europa è, mediamente, più "americana" del presidente degli Stati Uniti in carica. Nel senso che la preferenza dei leader europei andrà rivolta, più di prima del suo arrivo, ai nemici interni di Trump. E che siano "nemici" è proprio lui a ripeterlo un twit dopo l'altro.
Non è ancora visibile se, e in che senso, questa Europa ostile, capitanata con grinta crescente dalla cancelliera, potrà influire sui destini dell'America. Ma Donal Trump ha dimostrato, coram populo, che non gliene importa più di tanto. Non ha fatto complimenti. Ha chiesto — si sapeva — spese militari addizionali, obolo costoso in favore della Nato, ma non tanto per fronteggiare la Russia quanto per soddisfare i desideri del Pentagono.Gli strilli di Donald Tusk, dei baltici, di Stoltenberg, di un pezzo delle élites obamiane d'Europa, circa la "minaccia russa", sono scivolati nel borbottio. Le sanzioni, contro la Russia, che mezza Europa, capitanata dalla Merkel, vuole procrastinare, sono diventate, di fatto, piuttsto materia europea che americana. Insomma: cavatevela da soli, io non c'entro. Donald Trump pensa ad altro: a evitare l'impeachment. Tant'è che fin dal viaggio di ritorno in patria, la raffica di tweet che è partita dall'aereo presidenziale è stata quasi interamente dedicata ai "produttori di fake news", ai "nemici" che si annidano nel maistream media. Ha fatto eccezione qualche twit che rimarcava il "grande successo" dei viaggio oltre Oceano: "gran lavoro, ma grandi risultati".
Il che, obiettivamente, non è parso evidente. L'incertezza degli europei è ora più palpabile di prima. Dunque si apre un vero e proprio "interregno", nel quale tutti i membri dell'Unione dovranno ricollocarsi, chi da una parte, chi dall'altra. C'è chi punta, e spera, decisamente — la Merkel in prima fila — sull'ipotesi che l'elefante sia messo fuori gioco. Ma il fatto stesso di un impeachment rappresenterebbe un colpo durissimo all'immagine degli Stati Uniti nel mondo. Cioè un ulteriore indebolimento. Ed esso dovrà essere compensato da una riorganizzazione delle forze occidentali, con l'apparire di un forte partner europeo, con accresciute responsabilità internazionali.La stessa Banca Centrale Europea si troverà di fronte a imprevisti mutamenti di rotta.
Quando il padrone è assente i topi possono ballare, ma solo se hanno già mangiato, e qui siamo in una situazione in cui "il piatto piange", in tutti Iisensi. In ogni caso, mentre a Washington si intensificherà la battaglia per togliere di mezzo il presidente che non piace ai "padroni universali", il panorama europeo che conosciamo in questo momento sembra destinato a mutare.
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