La produzione dei formaggi avviene a vista a "Vremena Goda", uno dei punti vendita di Globus Gourmet, dove i clienti possono osservare tutto il processo della catena: dal latte alla mozzarella pronta da mangiare. Non è l'unico esempio di prodotti italiani ottenuti in loco, sempre più imprenditori italiani pensano infatti a questa soluzione per reagire alle sanzioni, che hanno già fatto perdere all'economia italiana diversi miliardi di euro. Sputnik Italia ha raggiunto per un'intervista Donato Parisi, il titolare di Alta Gamma Food.

— Noi produciamo prodotti caseari freschi in Russia e importiamo prodotti di nicchia tipici regionali italiani. Tutto è iniziato un po'di anni fa dopo aver incontrato mia moglie, che per caso era mia cliente, nel periodo in cui io mi occupavo di rappresentanza di aziende italiane di food e non solo. Lei con esperienza quasi ventennale nella sfera del food, mi ha meravigliato per la sua conoscenza approfondita dei prodotti.
L'attività Alta Gamma nasce nel 2014, quando ci siamo ritrovati con l'esigenza di avere un prodotto fresco dopo il fenomeno delle sanzioni.
— Voi producete mozzarella e altri formaggi di altissima qualità. Produrre in loco è stata una mossa per fronteggiare le sanzioni?
— Sì, abbiamo deciso di produrre qui, perché grazie ai buoni rapporti sviluppati negli anni c'era l'esigenza del nostro partner, nello specifico Globus Gourmet, di avere questi prodotti in scaffalatura, cosa che mancava tantissimo al di là di tanti altri prodotti caseari, che sono venuti a mancare per via delle sanzioni. Ci siamo confrontati ed è nata l'idea di mettere in piedi una produzione mini che potesse almeno soddisfare le esigenze dei punti vendita.
Successivamente il prodotto ha risposto bene, abbiamo investito molto sulle risorse italiane, abbiamo portato in Russia casari con esperienza. Il progetto è cresciuto al di fuori di Globus, andando nei migliori ristoranti della città.
— Producendo in Russia utilizzate materie prime russe. Com'è il risultato?
— Come materie prime russe utilizziamo latte e panna, ma tutte le altre materie importabili che poi servono per avere un buon prodotto le prendiamo in Italia. Il risultato è più che soddisfacente.

— Avete anche clienti italiani? Che cosa dicono loro del prodotto?
— Sono tantissimi gli italiani residenti a Mosca e detto da loro il prodotto in questo momento, anche come la burrata stessa, è di altissima qualità e molto buono anche rispetto all'Italia. Ce lo dicono anche molti italiani di passaggio a Mosca. Noi produciamo a vista, quindi chiunque entri all'interno del Globus Gourmet vede tutto il processo dal latte al prodotto finito.
— Come reagiscono i russi vedendo tutta la catena di produzione sotto i loro occhi?
— Come lei saprà, il popolo russo si emoziona di fronte a queste cose e noi siamo fieri e emozionati, perché fortunatamente ancora oggi ci stimano molto. I russi stimano le nostre origini e le nostre bontà culinarie. Ci apprezzano tantissimo.
— L'Italia ha perso già diversi miliardi di euro per le sanzioni e le contro sanzioni. Lei che cosa ne pensa di questa guerra economica?
— Io penso che le sanzioni siano un grosso guaio, perché non danno la possibilità agli imprenditori italiani in loco di sviluppare al meglio le loro attività e tolgono tantissimi soldi all'Italia. L'assortimento a scaffalatura è veramente risicato.— Che aria tira a Mosca fra gli imprenditori italiani, i suoi colleghi? Quali sono i vostri auspici?
— L'aria che si respira oggi è quella di poter fare qualcosa qui in loco, ci sono molti colleghi, imprenditori italiani, che cercano oggi di produrre anche bresaole e prosciutti. La speranza è che questa guerra economica, come l'ha definita lei, finisca. Sarebbe un bene per tutti.
— Ultimo dettaglio: producete anche la mozzarella di bufala?
— Abbiamo fatto un test, ci stiamo organizzando e le posso dire che è venuto un buonissimo prodotto!
— Non rimane che assaggiare e provare tutto! Buon lavoro!
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