E' veramente complesso ipotizzare quali saranno le scelte della Ue in questa materia tante sono le variabili in campo. Proviamo ad elencarle.
Le variabili che spingono quantomeno per un attenuazione del regime sanzionatorio sono le seguenti:
1) Il rischio elevato che l'Europa riprecipiti in una fase recessiva come suggeriscono molti indicatori economici sicuramente aiuta chi vorrebbe attenuare o sospendere le sanzioni. Infatti per le aziende europee esportatrici poter riaccedere ad un mercato prezioso come quello russo, in questa fase del ciclo economico, è davvero importante;
2) Lo stato di relativa calma nel Donbass è un altro elemento che fa pendere la bilancia verso la fine delle sanzioni;
3) Le imminenti elezioni americane inibiscono le capacità di manovra e di pressione di quanti, al di là dell'Atlantico, lavorano affinché ci sia un perenne stato di tensione tra Unione Europea e Federazione Russa;
4) L'annuncio a sorpresa di Putin sul ritiro (parziale) delle truppe russe in Siria potrebbe creare un clima che favorisce la distensione.
Dall'altro lato le variabili che potrebbero spingere verso una decisione di proroga del regime sanzionatorio sono le seguenti:
1) La fortissima influenza della Nato sull'Unione Europea potrebbe spingere per una proroga delle sanzioni. Visto il tenore delle dichiarazioni dei vertici politici e militari della Nato è facile però intuire la totale chiusura di questa istituzione nei confronti di posizioni più morbide;
2) Il possibile veto di alcuni paese europei tradizionalmente russofobici come la Polonia e i paesi baltici potrebbe parallizzare l'UE e di fatto mantenere lo status quo;
3) Una possibile recrudescenza della guerra nel Donbass bloccherebbe il processo di distensione. Tale recrudenscenza, è facile ipotizzare, possa essere causata dai falchi di Kiev che potrebbero intendere la fine del regime sanzionatorio come un abbandono della UE nei confronti della Junta di Kiev.
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