Un gruppo internazionale di scienziati guidato da esperti dell'Università del Kent, nel Regno Unito, ha individuato le prove della caduta di un asteroide in Antartide in un periodo risalente a circa 430.000 anni fa, con i risultati del loro studio che sono stati pubblicati su Science Advances.
Analizzando dalle particelle ritrovate sulla cima del monte Walnumfjellet, nella Terra della Regina Maud, i ricercatori sono giunti a credere che un corpo celeste delle sue dimensioni di almeno 100 metri di diametro potrebbe rivelarsi letale per milioni di persone, qualora dovesse precipitare in un incidente in un luogo popolato.
L'autore principale del lavoro, il dottor Matthias van Ginneken dell'Università del Kent, ha dichiarato:
"Sebbene gli eventi di caduta di meteoriti non possano minacciare l'attività umana se si verificano sull'Antartide, se dovessero avvenire sopra un'area densamente popolata, provocherebbero milioni di vittime e gravi danni oltre distanze fino a centinaia di chilometri ".
Il suddetto asteroide, ad esempio, ha causato un'esplosione ritenuta molto simile agli eventi avvenuti a Tunguska e Chelyabinsk in Russia, rispettivamente nel 1908 e nel 2013.
L'esplosione ha rilasciato enormi masse di materiale meteoritico fuso e vaporizzato che si è gradualmente depositato su tutta la calotta glaciale antartica.
Secondo gli esperti, eventi come quello del monte Walnumfjellet, seppur molto rari, risultano essere più comuni di quelli che portano alla formazione di crateri.
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