La Francia ha "responsabilità schiaccianti" nel genocidio del 1994 della minoranza etnica tutsi in Ruanda. Lo afferma un rapporto redatto da una commissione storica, pubblicato venerdì 26 marzo e presentato al presidente Emmanuel Macron.
Secondo il documento, che non presenta prove sulla diretta complicità del Paese, la Francia ha comunque chiuso un occhio sui preparativi per le uccisioni.
Dopo la pubblicazione del rapporto, il governo francese ha affermato di sperare in una riconciliazione "irreversibile" con la nazione dell'Africa orientale.
La Francia ha affrontato a lungo le accuse relative agli sforzi insufficienti profusi per porre fine ai famigerati massacri.
Nel 2019 il presidente francese Emmanuel Macron ha ordinato l'istituzione di una commissione per esaminare il ruolo svolto dall'amministrazione di Francois Mitterand nel bagno di sangue ruandese.
Il massacro ruandese è stato un genocidio di massa della minoranza etnica tutsi da parte di membri del governo a maggioranza hutu. Si stima che quasi un milione di ruandesi siano stati uccisi durante la follia omicida scatenatasi tra il 7 aprile e la metà di luglio 1994 e che circa il 70 per cento della popolazione tutsi sia stata massacrata. Il genocidio è stato avviato dall'omicidio dell'ex presidente ruandese Juvenal Habyarimana e si è concluso quando il Fronte patriottico ruandese, sostenuto dai tutsi e guidato da Paul Kagame, ha preso il controllo del Paese.
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