La Commissione europea ha approvato la revisione del meccanismo per l'autorizzazione sulle esportazioni dei vaccini, aggiungendo il principio di "reciprocità" e di "proporzionalità".
In base a quanto previsto dallo stesso, le richieste d'ora in avani saranno valutate individualmente caso per caso, in modo tale che esse non vadano a costituire una minaccia per l'approvigionamento dei 27 Paesi del blocco europeo.
Il nuovo meccanismo prevede la revoca dell'esenzione per un totale 17 Paesi, mentre sono 92 gli Stati a basso e medio reddito che restano esclusi da tali dinamiche.
La posizione di Bruxelles è stata esplicitata dalla presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che ha ribadito come la priorità dell'Ue sia quella di garantire "consegne tempestive e sufficienti di vaccini ai cittadini".
"Mentre i nostri Stati membri stanno affrontando la terza ondata di pandemia e non tutte le società stanno rispettando il proprio contratto, l'Ue è l'unico grande produttore Ocse che continua a esportare vaccini su larga scala in dozzine di Paesi. Ma le strade aperte dovrebbero correre in entrambe le direzioni. L'Ue dispone di un eccellente portafoglio di diversi vaccini e abbiamo assicurato dosi più che sufficienti per l'intera popolazione", ha chiarito la Von der Leyen.
Dombrovskis incalza AstraZeneca
Al centro delle discussioni della Commissione anche quelle che sono state definite le "forti inadempienze" da parte di AstraZeneca nella distribuzione dei vaccini nell'Ue.
"Di 120 milioni di dosi AstraZeneca ha tagliato a 30 milioni, ma non è nemmeno vicina a questa cifra. "Siamo in ritardo, nonostante l'Ue sia uno dei centri della pandemia, è anche il più grande esportatore di vaccini. Da quando abbiamo introdotto il sistema sull'export oltre dieci milioni di dosi sono state esportate dall'Ue al Regno Unito, zero dosi sono arrivate dal Regno Unito al blocco". ha dichiarato Dombrovskis.
I ritardi di AstraZeneca
Nelle scorse settimane AstraZeneca si è resa protagonista di una serie di importanti ritardi nelle consegne dei vaccini ai Paesi europei, causando degli slittamenti nelle campagne vaccinali.

A tale problematica si è poi aggiunta quella della sospensione del preparato in ragione di alcuni casi di trombosi, sviluppate da diversi pazienti in seguito all'inoculazione del vaccino.
Il 18 marzo l'EMA ha dichiarato nuovamente il vaccino sicuro ed efficace, autorizzando così di fatto il proseguimento delle vaccinazioni.
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