Pechino ha intenzione di invitare dei "personaggi pubblici" israeliani e palestinesi per una serie di colloqui in Cina sulla soluzione del conflitto israelo-palestinese. A riferirlo è l'emittente in lingua araba Al-Arabiya citando il ministro degli Esteri cinese Wang Yi.
Il ministro non ha spiegato quali rappresentanti israeliani e palestinesi saranno invitati o quando la Cina intende esattamente tenere questi colloqui.
La Cina si era offerta di fungere da mediatore nel conflitto israelo-palestinese già in passato, proponendosi come alternativa agli Stati Uniti e ad altri Paesi, che hanno preso parte a sforzi precedenti, ma finora risultati vani per una risoluzione definitiva di un conflitto vecchio di decenni.
L'accordo del secolo: l'ultimo tentativo di risolvere il conflitto israelo-palestinese
Gli Stati Uniti hanno tentato di porre fine all'annoso conflitto sotto la presidenza di Donald Trump, che nel gennaio 2020 rivelò il suo piano, definito all'epoca "accordo del secolo".

Esso prevedeva il controverso riconoscimento di Gerusalemme come capitale israeliana, e aveva pertanto suscitato le animose proteste da parte dei palestinesi.
Inoltre, si disponeva la creazione di uno stato palestinese privo di esercito i cui confini sarebbero stati sorvegliati dalle forze israeliane.
Secondo l'ambizioso piano, Israele avrebbe preso possesso di ulteriori parti della Cisgiordania, cedendo allo stesso tempo porzioni di terra al confine con l'Egitto allo stato frammentato della Palestina.

Il piano negava ai palestinesi di stabilire la propria capitale a Gerusalemme, come chiedevano, ma offriva loro alcuni diritti all'interno della città santa.
Inoltre, il piano di Trump prevedeva massicci investimenti nell'economia del futuro stato palestinese da parte della comunità internazionale.
Il rifiuto della Palestina e il fallimento di Trump
L'intero "accordo del secolo", tuttavia, è stato fortemente respinto dall'Autorità Palestinese e da eminenti politici palestinesi. Esso fu condannato come un tentativo di "corrompere" il popolo palestinese per costringerlo a cedere le proprie terre a Israele e ad abbandonare ogni speranza di costruire uno stato normale.
La maggior parte delle nazioni del Medio Oriente reagì in maniera tiepida rispetto all'accordo proposto da Trump, mentre l'Iran lo respinse apertamente, invitando i palestinesi a fare lo stesso.
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