“Riorganizzare la destra in Europa” con Matteo Salvini, Giorgia Meloni e il premier polacco Mateusz Morawicek. È questa la nuova sfida politica di Viktor Orban, premier ungherese e leader del partito Fidesz, all’indomani dell’addio al gruppo del Ppe all’Europarlamento.
L’uscita dal gruppo liberale è stata ufficializzata ieri con una lettera al segretario generale del Partito Popolare Europeo, Antonio Lopez-Isturiz. Ad annunciarlo via Twitter la ministra ungherese Katalin Novak. F
idesz “in verità, se n’è andato molti anni fa”, è stata la replica, sempre in un tweet, del presidente del Ppe, Donald Tusk.

Il premier ungherese, però, già guarda al futuro. Un futuro da pianificare insieme ai leader della destra italiana e polacca, con i quali costruire un nuovo gruppo.
Sarà, ha spiegato all’emittente ungherese Kossuth Radio, "una casa aperta a tutti i cittadini che non vogliono migranti, multiculturalismo, che non sono dipendenti dalla mania Lgbt, che proteggono le tradizioni cristiane e rispettano la sovranità nazionale".
A questo punto la “normalizzazione” della Lega in Europa, prevista da molti commentatori dopo l’appoggio al governo Draghi, potrebbe essere ancora lontana.
E c’è anche chi si interroga su dove questa nuova forza politica potrebbe collocarsi, tra Conservatori e Riformisti e Identità e Democrazia. Giorgia Meloni, infatti, come sottolinea Repubblica, non sembra convinta a lasciare il gruppo che presiede. Insomma, una "casa" delle destre già c'è, sottolinea Fratelli d'Italia, e il partito non intende smontarla.
A preferire la fondazione di una nuova formazione in Europa, è Matteo Salvini, ma resta il problema del Rassemblement National di Marine Le Pen e dell'AfD tedesca, che rimarrebbero tagliati fuori dal progetto perché considerati troppo radicali dal premier ungherese e dal partito dell'ex presidente polacco Jarosław Kaczyński.
"Io mi sto occupando molto più concretamente di vaccini e di rimborsi alle imprese italiane, di quello che accadrà in Europa ne parleremo più avanti", si è limitato a commentare il leader della Lega, citato dall'Ansa.

Orban, dal canto suo, non ci pensa nemmeno a riavvicinarsi al Ppe: “È stata una cosa buona, è stato bello, ma bastava così, era giusto dire addio", ha commentato, citato dall’Adnkronos. Il partito, secondo il premier ungherese, sarebbe ormai distante dalla visione di Fidesz su tasse, migranti, e anche sulla gestione della pandemia.
Non si sono fatte attendere le reazioni della politica italiana. “L'annuncio di Orban di un nuovo partito politico nazionalista con i polacchi e con Salvini mi pare sia una questione politica, un nodo da affrontare. La nostra parte, quella dell'Italia, e non solo dei democratici, è l'Europa. Punto", ha scritto nel suo blog su Twitter il deputato del Pd Filippo Sensi.
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