Nel febbraio 2020 Friedrich Karl Berger, 95 anni, è stato espulso dagli Stati Uniti in base alla sua partecipazione alle persecuzioni del regime nazista mentre prestava servizio nella Germania nel 1945 come guardia armata dei prigionieri del campo di concentramento di Neuengamme.
La notizia è riportata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che precisa che si tratta del 70esimo persecutore nazista ad essere espulso dagli Usa.
"L'espulsione di Berger dimostra l'impegno del Dipartimento di Giustizia e dei suoi partner nell'applicazione della legge per garantire che gli Stati Uniti non siano un rifugio sicuro per coloro che hanno partecipato a crimini nazisti contro l'umanità e altre violazioni dei diritti umani. Il Dipartimento ha presentato prove che la nostra sezione Diritti umani e procedimenti speciali ha trovato negli archivi qui e in Europa, compresi i record del processo storico a Norimberga dei più noti ex leader del regime nazista" ha affermato il procuratore generale Monty Wilkinson.
WWII Nazi Concentration Camp Guard Removed to Germany
— Justice Department (@TheJusticeDept) February 20, 2021
Man is the 70th Nazi Persecutor Removed from the United Stateshttps://t.co/87JBu5DGQj pic.twitter.com/2hAb1lCyL0
A novembre 2020, il Board of Immigration Appeals ha confermato la decisione secondo cui Berger può essere rinviato in Germania in conformità con l'emendamento Holtzman del 1978 perché il suo "servizio volontario come guardia armata di prigionieri in un campo di concentramento in cui si svolgeva la persecuzione" costituiva assistenza nella persecuzione da parte del regime nazista. La corte ha stabilito che Berger prestò servizio in un campo di Neuengamme vicino a Meppen.
Dopo un processo di due giorni a febbraio 2020, il presidente della corte ha emesso un parere secondo cui i prigionieri di Meppen sono stati detenuti durante l'inverno di 1945 in condizioni "atroci" e sono stati sfruttati per il lavoro forzato all'aperto, lavorando "fino allo sfinimento e alla morte". La corte ha inoltre stabilito che custodiva i prigionieri per impedire loro di fuggire durante la loro giornata lavorativa dall'alba al tramonto, sulla strada per i cantieri e sulla via del ritorno al campo gestito dalle SS la sera. Il fatto è stato ammesso dall'ex guardia stessa.
Secondo quanto afferma il comunicato, è stata citata l'ammissione di Berger sul fatto che non ha mai richiesto un trasferimento dal servizio di guardia del campo di concentramento e che continua a ricevere una pensione dalla Germania in base al suo impiego in Germania, incluso il suo "servizio in tempo di guerra".
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