Dopo quattro anni di lavoro i ricercatori del progetto BlueMed presenteranno un'Agenda strategica per l'innovazione e lo sviluppo del'economia blu, con 13 priorità per il Mediterraneo. Tra le priorità individuate capeggia l'inquinamento da microplastiche, il rumore da traffico marittimo, l'erosione delle coste ed un piano per la pesca sostenibile. I risultati e le finalità del progetto verranno illustrati durante una tre giorni che si terrà on line dal 22 al 24 febbraio.
L'iniziativa BlueMed, lanciata nel 2014, ha raccolto la partecipazione al progetto di 9 Paesi (Francia, Spagna, Portogallo, Malta, Libano, Grecia, Croazia, Slovenia, oltre all’Italia) e 11 partner, coinvolgendo i 22 stati che si affacciano sul bacino mediterraneo. Il progetto, della durata di 4 anni, è stato coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e finanziato dall’Unione europea con 3 milioni di euro, nell’ambito del programma Horizon 2020.
A presentare il progetto è Fabio Trincardi, direttore del Dipartimento scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr (Cnr-Dsstta) e coordinatore del progetto, il quale ha definito BlueMed una "grande avventura" ed enunciato le questioni chiave contenute nell'agenda strategica.
📣The CSA Coordinator Fabio Trincardi introduces the "great adventure" of BlueMed, that will be presented during the upcoming #OneMediterranean conference (Feb.22-24).
— BlueMed (@BlueMedEU) February 20, 2021
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L'inquinamento da plastica
Il mar Mediterraneo rappresenta appena l'1% della superficie oceanica globale, ma contiene il 7% delle microplastiche nell'ambiente marino. L'allarme arriva da Trincardi, che definisce il Mare Nostrum un "hotspot" per il cambiamento climatico.
"Il Mediterraneo è attraversato dal 25% del traffico marittimo commerciale. Questo piccolo bacino che rappresenta l'1% è anche l'hotspot del cambiamento climatico, significa che noi stiamo già raggiungendo i due gradi, quindi siamo oltre il grado e mezzo degli accordi di Parigi, e cioè siamo oltre il riscaldamento dell'intero pianeta", ha detto Trincardi.
L'inquinamento da microplastiche resta un tema cruciale, per il Mediterraneo definito dai ricercatori una "trappola di plastica", e per questa ragione dal 2018 gli 11 paesi che collaborano nel progetto hanno avviato la Pilot BlueMed per monitorare la distribuzione e l'impatto delle plastiche sugli ecosistemi e prevenirne la dispersione da mari e fiumi. Nel progetto sono stati previsti anche interventi per rimuovere la plastica dai corsi d'acqua, interventi di formazione per l'economia circolare ed altre attività di promozione di una cultura ambientale.
Pesca sostenibile e salvaguardia delle biodiversità
Pesca sostenibile e salvaguardia della biodiversità sono altri punti cardine dell'agenda strategica.
"Il nostro bacino ha subito decenni di sovra-sfruttamento degli stock che ha portato molte delle popolazioni ittiche più pregiate ad andare al di sotto della propria capacità di riproduzione", sottolinea Trincardi.
La situazione è resa più difficile dall'arrivo delle cosiddette "specie aliene" provenienti dai mari più caldi a causa del riscaldamento globale, che costituiscono una minaccia per le specie autoctone.
Inoltre, nel corso della conferenza verranno mostrati gli effetti del lockdown sugli ecosistemi marino-costieri italiani, che ha determinato un alleggerimento dell'inquinamento delle acque.
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