In particolare il giornale osserva che diversi paesi europei, tra cui Francia, Spagna e Germania sostengono l'idea dell'acquisizione del preparato russo.
"Dopo che il cancelliere tedesco Angela Merkel ha aperto all'uso del vaccino, ieri il ministro della Sanità tedesco Jens Spahn non ha escluso la possibilità che il suo Paese assista alla produzione dello Sputnik V prima che riceva l'autorizzazione dall'Unione Europea", scrive Dimokratia.
Il ministro della Sanità spagnolo Carolina Darias, rispondendo ad una domanda sull'acquisizione dello Sputnik V, ha affermato che il governo è "aperto ed entusiasta" all'idea di usare qualsiasi vaccino approvato dall'Agenzia europea per i medicinali (EMA). "E' l'unico requisito", ha aggiunto.
Alla stessa posizione si allinea Parigi, scrive il giornale greco. La Francia è pronta ad usare il vaccino Sputnik V, una volta approvato da parte dell'EMA e dell'Alta autorità per la Salute transalpina. "L'importante è avere un farmaco che funzioni", ha dichiarato il ministro degli Esteri francese Le Drian alla radio Europe 1.Dimokratia ricorda tra gli stati membri dell'UE l'Ungheria ha già ricevuto 40mila dosi dello Sputnik V senza attendere l'approvazione dell'EMA.
Inoltre, il giornale cita l'amministratore delegato del Fondo Russo per gli investimenti diretti Kirill Dmitriev che aveva affermato che "i documenti per l'approvazione del vaccino sono stati presentati all'EMA" e che il vaccino "potrebbe essere approvato entro inizio marzo".

Il vaccino Sputnik V
L'11 agosto scorso la Russia ha registrato il suo primo vaccino contro il Covid-19, chiamato Sputnik V e sviluppato dagli scienziati del Centro di Epidemiologia e Microbiologia "Gamaleya". Il farmaco è commercializzato dal Fondo Russo per gli Investimenti Diretti, responsabile della conduzione delle trattative sull'esportazione e produzione all'estero di questo farmaco.
Il vaccino è costituito da due componenti e il vettore utilizzato per indurre la risposta immunitaria dell'organismo si basa su un adenovirus umano. Il vaccino viene somministrato due volte, in un intervallo di 21 giorni. Negli studi clinici ha mostrato un'efficacia del 100% contro i casi gravi di Covid-19, ovvero nessuno dei soggetti vaccinati nei test ha contratto sintomi gravi della malattia se infettato dal coronavirus.
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