La chiesa di Spånga del XII secolo, situata tra due aree ad alta densità di immigrati formalmente classificate come "vulnerabili", è stata sottoposta a un secondo attacco in appena una settimana.
Secondo il suo pastore, l'allarme è scattato quando una finestra è stata sfondata e del liquido infiammabile è stato lanciato contro il cancello d'ingresso e una delle finestre. Tuttavia, l'incendio è stato rapidamente spento dalla polizia, che ha utilizzato un estintore a polvere.
“È molto triste che ci siano persone che fanno queste cose. Lo scopo stesso dell'azione è provocare”, ha detto all'emittente nazionale SVT Jerker Alsterlund, parroco della parrocchia di Spånga-Kista.
Ännu en brandattack mot kyrkan i Tensta | Fria Tider https://t.co/RAd0H03N2x
— ✡️🇸🇪🇮🇱 (@noikls) January 24, 2021
Lo scorso mercoledì sera la stessa chiesa era stata sottoposta a un altro attacco, con tre bottiglie molotov.
“È un forte atto simbolico contro la chiesa. Non so perché qualcuno voglia farlo. L'idea potrebbe essere quella di suscitare disgusto o provocare", ha detto Alsterlund osservando che la chiesa "non ha mai ricevuto minacce".
"Guardiamo cosa è stato gettato dentro e se l'evento della notte ha un collegamento con quello accaduto quattro giorni fa", ha detto a SVT la portavoce della polizia Eva Nilsson, aggiungendo che il crimine è stato inizialmente classificato come incendio doloso.
Il secondo attacco in una settimana ha provocato rimproveri e condanne.
“Deve essere una persona profondamente triste, senza amore e rispetto ad aver fatto questo. Ma la cosa buona è che così tante persone si sono riunite per dimostrare che questa chiesa è importante", ha detto a SVT il deputato Anders Österberg, che in precedenza era vicepresidente della parrocchia di Spånga-Kista, chiedendo che la città di Stoccolma disponga delle guardie presso la chiesa.
“Un attacco a un edificio religioso è una violazione di valori profondamente radicati nell'identità umana. Ci opponiamo fermamente a questo ed esprimiamo la nostra profonda solidarietà” ha affermato Björn Cedersjö del Consiglio cristiano svedese.
Anche l'associazione musulmana Khadija, che per diversi anni ha organizzato attività estive congiunte con la Chiesa di Svezia a Spånga-Kista, ha condannato gli attacchi, paragonandoli ai recenti roghi del Corano da parte del gruppo danese Hard Line.
“La Chiesa di Svezia ci ha sostenuto quando siamo stati colpiti dai roghi del Corano. Ora vogliamo mostrare il nostro sostegno e dire che quello che è successo è inaccettabile”, ha detto Mustafa Ahmed del centro di Khadija.
La parrocchia di Spånga era stata oggetto di attacchi anche in diverse altre occasioni precedenti. Nel dicembre 2018, un ordigno esplosivo era stato fatto esplodere nella stessa parrocchia. Nessuno è stato condannato per l'esplosione.
Risalente al XII secolo, la Chiesa di Spånga è una delle più antiche della capitale svedese. Si trova alla periferia di Tensta ed è affiancata da Rinkeby, entrambi quartieri noti per la loro forte presenza di immigrati (circa il 90 per cento della popolazione) e per una pletora di problemi, compresa la criminalità violenta. Entrambe le aree sono dominate da immigrati provenienti da paesi musulmani e sono formalmente classificate come "particolarmente vulnerabili" (che molti considerano un delicato eufemismo per non dire "zone fuori controllo”) a causa della mancata integrazione e di gravi problemi tra cui disoccupazione, criminalità estremismo.
Gli attacchi contro le chiese sono diventati fenomeno non raro in Svezia. Solo lo scorso anno, diverse chiese, per lo più quelle in aree suburbane travagliate, sono state soggette a vari tipi di attacchi e atti di vandalismo, tra tutti i casi più eclatanti si sono verificati a Gottsunda, Uppsala, Rosengård e Malmö.
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