"Ieri l'Ambasciata degli Stati Uniti a Mosca ha pubblicato le rotte delle proteste nelle città russe e ha diffuso informazioni su una marcia verso il Cremlino. Cos'era quello? Una raccomandazione o un'istruzione? Anche gli organizzatori [delle proteste] non hanno annunciato quei piani. Si può solo immaginare cosa accadrebbe se l'Ambasciata russa a Washington pubblicasse una mappa con i percorsi delle proteste, mostrando che il Campidoglio sarebbe il loro punto finale. Si tradurrebbe in isteria globale tra i politici statunitensi, tra cui chiamate anti-russe, minacce di sanzioni e l'espulsione di diplomatici russi", ha scritto Zakharova sulla sua pagina Facebook.
L'Ambasciata Usa in Russia il 22 gennaio ha pubblicato informazioni dettagliate su dove si svolgeranno le manifestazioni non autorizzate a sostegno del blogger e oppositore russo Alexey Navalny con l'obiettivo di esortare gli americani presenti in Russia ad evitare i luoghi delle proteste.
In precedenza il Ministero degli Esteri russo, commentando le pubblicazioni dell'Ambasciata degli Stati Uniti a Mosca sulle azioni non autorizzate dei manifestanti, ha affermato che i tentativi di incitare elementi radicali avranno conseguenze negative per le relazioni bilaterali. Non è la prima volta che l'Ambasciata degli Stati Uniti a Mosca ha dimostrato disprezzo per le norme e le regole diplomatiche del Paese, pubblicando attivamente messaggi sui social network a sostegno di azioni di protesta non coordinate nelle città russe.
❗ @USEmbRu has once again posted detailed information regarding time & locations of unauthorised mass rallies. This is in line with Washington’s provocative policy of encouraging protests in countries whose governments are seen by 🇺🇸US as undesirable.
— MFA Russia 🇷🇺 (@mfa_russia) January 23, 2021
🔗 https://t.co/eLMTIxOMNq pic.twitter.com/LvXGsMZqjB
Il 23 gennaio migliaia di persone sono scese nelle strade di Mosca per manifestare contro l'arresto di Navalny. Il governo russo ha definito queste proteste come non autorizzate in quanto violano le misure anti-assembramento per contenere la pandemia.
Navalny è attualmente detenuto in un centro di custodia cautelare in attesa dell'udienza in tribunale, durante cui si deciderà se sostituire la pena sospesa con la condizionale con una detentiva. Il blogger è stato arrestato il 17 gennaio all'aeroporto Sheremetyevo di Mosca al suo ritorno dalla Germania, dove si era curato dopo il malore accusato in aereo lo scorso agosto mentre si recava a Mosca. I medici russi che gli hanno dato le prime cure hanno sostenuto che il malessere è frutto di un problema metabolico ed in base alle analisi hanno escluso l'avvelenamento, cosa invece sostenuta dallo stesso blogger e dai medici tedeschi.
Il blogger, accusato di aver commesso attività fraudolente e riciclaggio di denaro, è stato condannato nel dicembre 2014 a 3,5 anni di libertà vigilata, mentre suo fratello Oleg Navalny è stato condannato a 3,5 anni di carcere. Navalny si è dichiarato non colpevole e ha affermato che il procedimento penale aveva motivazioni politiche. Nel 2017 la libertà vigilata è stata prorogata al 30 dicembre 2020. Tuttavia, Navalny non si è presentato al dipartimento per la libertà vigilata prima della scadenza: restando in Germania nonostante fosse stato dimesso dall'ospedale.
La prima condanna condizionale di Navalny nel caso Kirovles, riguardava l'appropriazione indebita di oltre 16 milioni di rubli (oltre 150mila euro al cambio attuale - ndr); la seconda, nel caso Yves Rocher per la sparizione di oltre 30 milioni di rubli (poco oltre 300mila euro - ndr). Inoltre a dicembre il Comitato Investigativo della Federazione Russa ha annunciato l'avvio di un nuovo procedimento penale contro Navalny per una frode su larga scala. Secondo gli inquirenti, su 588 milioni di rubli raccolti (oltre 6 milioni di euro - ndr) sotto forma di donazioni per i suoi progetti, Navalny avrebbe speso più di 356 milioni di rubli (circa 4 milioni di euro - ndr) per scopi personali.
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