Il presidente Usa Donald Trump ha assunto una parte di responsabilità per l'assalto a Capitol Hill, ma punta il dito contro il movimento Antifa, ritenendolo colpevole dei disordini di mercoledì 6 gennaio. E' quanto emergerebbe da una lunga e tesa telefonata con il repubblicano Kevin McCarthy, riportata dal Daily Mail citando Axious.
McCarthy, uno dei più stretti alleati di Trump contrario all'impeachment, ha detto lunedì in una teleconferenza dei parlamentari Repubblicani alla Camera che il presidente Donald Trump ha accettato alcune responsabilità per le rivolte mortali del Campidoglio della scorsa settimana, secondo quanto riferisce Pubblico.
"A coloro che hanno compiuto atti di violenza e distruzione, non rappresenti il nostro paese", ha detto Trump. "E a coloro che hanno infranto la legge, pagherete".
Tuttavia Axious svela alcuni retroscena della conversazione tra il presidente e il senatore repubblicano, durante la quale Trump si sarebbe lamentato delle frodi elettorali, accusando gli Antifa di aver condotto la rivolta che ha causato 4 vittime fra i manifestanti e una fra le forze di polizia.
La telefonata fra Trump e McCarthy
In una telefonata tesa di oltre 30 minuti questa mattina con il leader del GOP Kevin McCarthy, Trump ha tirato fuori la teoria secondo cui gli Antifa sarebbero dietro l'assalto al Congresso.
McCarthy avrebbe risposto al presidente:
"Non è Antifa, è MAGA. Lo so. Ero lì", secondo quanto avrebbe riferito un funzionario della Casa Bianca e un'altra fonte ad Axious.
Il funzionario della Casa Bianca ha inoltre riferito di toni aggressivi della telefonata con un McCarthy esasperato che,
"Smettila. È finita. Le elezioni sono finite", avrebbe tagliato corto il leader di Minoranza della Camera degli USA.
Stato d'emergenza
Intanto Donald Trump ha approvato questo lunedì 11 gennaio lo stato di emergenza nel distretto della capitale sino al 24 gennaio, per garantire la sicurezza durante l'insediamento di Joe Biden, ha annunciato la Casa Bianca in una dichiarazione pubblicata sul suo sito.
Il documento specifica che per completare gli sforzi delle autorità locali in questa situazione di emergenza, sarà concessa l'assistenza federale.
Il presidente uscente ha autorizzato il Dipartimento per la sicurezza interna e l'Agenzia federale per le emergenze FEMA a coordinare tutti i loro sforzi in caso di "disastro".
Il comunicato specifica che questo provvedimento presidenziale mira ad "alleviare il disagio e le sofferenze causate dallo stato di emergenza alla popolazione locale", nonché "a mitigare o evitare la minaccia di un disastro nel Distretto di Columbia".
Lo stato di emergenza era stato proclamato il 7 gennaio a causa delle azioni dei sostenitori di Donald Trump e dell'assalto al Campidoglio .
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