Mercoledì, l'equipaggio aveva riferito che la pressione pareva essersi stabilizzata dopo la chiusura del portello della camera intermedia del modulo Zvezda ma domenica, il cosmonauta russo Sergei Ryzhikov, ha potuto verificare che la pressione all’interno del compartimento isolato, in 18 ore era scesa da 730 a 620 millimetri di mercurio.
Una piccola perdita d'aria sulla ISS era stata registrata per la prima volta nel settembre del 2019. Nell'agosto-settembre 2020, dopo che velocità della perdita è quintuplicata, l'equipaggio ha chiuso due volte i portelli nei moduli della ISS per verificarne l'ermeticità ed è stato isolato per diversi giorni nel segmento russo della stazione.
Si è scoperto che la perdita si trovava nella camera intermedia del modulo Zvezda russo. A ottobre, i cosmonauti Anatoly Ivanishin e Ivan Wagner, usando foglie di tè, (lasciandole fluttuare in assenza di gravità per vedere dove venivano portate della corrente provocata dalla perdita) hanno scoperto una crepa lunga 4,5 centimetri. È stata temporaneamente sigillato con nastro Kapton (nastro resistente al calore), quindi con un cerotto, un disco flessibile in gomma e foglio di alluminio. Tuttavia, ciò non ha eliminato completamente la perdita d'aria. Roscosmos ha detto a RIA Novosti che la crepa non minaccia la ISS e l'equipaggio, e gli specialisti a Terra stanno decidendo come ripararla in maniera definitiva.
Secondo Yuri Gidzenko, vicedirettore di volo del segmento russo della ISS, uno speciale kit di riparazione sarà consegnato alla stazione del veicolo cargo Progress MS-16 a febbraio per la sigillatura finale della camera intermedia. A dicembre, il direttore esecutivo dei programmi con equipaggio di Roskosmos, Sergei Krikalev, ha detto a RIA Novosti che l'equipaggio della ISS stava cercando un'altra perdita d'aria nella camera intermedia.
I cosmonauti russi Sergei Ryzhikov e Sergei Kud-Sverchkov, gli astronauti americani Kathleen Rubins, Michael Hopkins, Victor Glover e Shannon Walker e il giapponese Soichi Noguchi stanno attualmente lavorando sulla ISS.
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