Il ministero degli Esteri di Pechino ha stigmatizzato le "sanzioni illegali" approvate dagli Stati Uniti contro la CEIEC (China National Electronic Import-Export Company) e ha riferito di voler intraprendere tutte le misure necessarie al fine di tutelare i propri interessi.
Washington, a sua volta, ha accusato la compagnia cinese di aver fornito supporto a Caracas per limitare l'accesso a internet nel Paese e per creare un sistema di controllo.
Tali accuse sono state respinte al mittente dalle autorità di Pechino, che a loro volta hanno affermato di aver agito unicamente nell'interesse di difendere la sovranità nazionale venezuelana.
La compagnia cinese specializzata nell'ambito tecnologico collabora con il governo venezuelano sin dal 2017 e, secondo il Dipartimento del Tesoro di Washington, la CEIEC avrebbe creato il cosiddetto "Grande Firewall" per controllare il flusso di informazioni nel Paese.
Gli attriti tra Stati Uniti e Venezuela
Il Venezuela è stato bersaglio di sanzioni economiche continue da parte degli Stati Uniti d'America per almeno gli ultimi cinque anni, con le restrizioni che hanno riguardato in particolar modo la compagnia petrolifera di bandiera PDVSA.
I rapporti tra i due Paesi, mai davvero idilliaci, si sono deteriorati ulteriormente nel 2018, quando l'amministrazione Trump rifiutò di riconoscere il risultato delle elezioni presidenziali e dichiarò ufficialmente di voler appoggiare l'autoproclamato presidente ad interim Juan Guaidó, all'epoca a capo dell'Assemblea Nazionale venezuelana.
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